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Gino Strada attacca Minniti: “Le sue politiche sono un atto di guerra contro i migranti”

Il fondatore di Emergency, Gino Strada, attacca duramente gli accordi con la Libia siglati dal ministro dell’Interno Marco Minniti e lo stesso capo del Viminale: “Ha una storia da sbirro e va avanti su quella strada lì. Per lui far finire donne e bambini morti ammazzati nelle carceri libiche è una cosa compatibile con i suoi valori. Con i miei no”.
A cura di Charlotte Matteini
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Il fondatore di Emergency, Gino Strada, attacca duramente il ministro dell'Interno Marco Minniti, sostenendo che gli accordi con la Libia siglati dal capo del Viminale siano un vero e proprio atto di guerra nei confronti dei migranti. “Gli accordi con la Libia e il decreto fatto dal ministero dell’Interno è niente di più e niente di meno che un atto di guerra contro i migranti", ha sostenuto Gino Strada a margine della conferenza stampa di presentazione di “Casa Emergency” svoltasi stamani a Milano, evento al quale ha partecipato anche il sindaco Giuseppe Sala. “Noi siamo già oggi responsabili di diverse morti e di torture, di centinaia o migliaia di violazioni dei diritti umani e per soddisfare il nostro egoismo e gli interessi di una politica di livello infimo non esitiamo a ributtare queste persone in mano a torturatori e assassini. Non potremo dire ‘non lo sapevamo'”, ha evidenziato Strada che inoltre, in chiusura, ha riservato un durissimo attacco al ministro dell'Interno, Marco Minniti, sottolineando: “Ha una storia da sbirro e va avanti su quella strada lì. Per lui far finire donne e bambini morti ammazzati nelle carceri libiche è una cosa compatibile con i suoi valori. Con i miei no”.

L'iniziativa "Casa Emergency", presentata ufficialmente questa mattina da Gino Strada, prevede la riapertura di una vecchia scuola milanese chiusa da anni, i cui spazi sono stati assegnati dal Comune con un bando pubblico. La vecchia struttura scolastica è stata trasformata dall'organizzazione non governativa, con due anni di lavori e 4 milioni e mezzo di euro di investimenti, in un luogo nuovo "aperto a chiunque ne abbia bisogno. Uno spazio aperto alla città di Milano, per promuovere una cultura di pace e praticare diritti attraverso incontri pubblici, dibattiti, mostre", l'ha definita Gino Strada.

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