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Gilet Gialli, Renzi: “Di Maio sta con i teppisti”. Di Battista: “Sei il Marilyn Manson di Rignano”

Botta e risposta sui social tra Matteo Renzi e Alessandro Di Battista: “Mi stupisce che nessuno faccia notare a Di Maio che un Paese democratico come la Francia merita il rispetto del Governo Italiano, non le alleanze con i teppisti”. L’ex parlamentare ribatte: “Ma proprio tu parli di atti Di teppismo?”
A cura di Annalisa Cangemi
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"Ieri il Vicepremier della Repubblica Italiana, Di Maio, non ha partecipato al Consiglio Dei Ministri perché ha preso un aereo ed è andato a incontrare la frangia più agguerrita dei Gilet Gialli francesi. Vogliono fare un accordo per le europee, contro Macron. Tra i teppisti e le Istituzioni, io sto sempre dalla parte delle Istituzioni". Lo ha detto il senatore Pd ed ex premier Matteo Renzi con un post su Facebook, in cui commentava l'incontro di ieri che il vicepremier Luigi Di Maio e l'ex parlamentare pentastellato Alessandro Di Battista hanno avuto con una delegazione dei gilet gialli nella periferia di Parigi, la parte del movimento che si candiderà alle elezioni europee. "E mi stupisce – ha continuato Renzi – che nessuno faccia notare a Di Maio che un Paese democratico come la Francia merita il rispetto del Governo Italiano, non le alleanze con i teppisti".

Di Maio aveva parlato di un contatto molto positivo: "Molte le posizioni e i valori comuni che mettono al centro delle battaglie i cittadini, i diritti sociali, la democrazia diretta e l'ambiente". 

Tra i commenti al post si Matteo Renzi spicca quello di Alessandro Di Battista, che attacca l'ex segretario Pd, chiamandolo ‘Marylin Manson Di Rignano': "Ma proprio tu parli di atti Di teppismo? Pensavi che non avremmo saputo cosa hai combinato a Palazzo Chigi? Dato che provochi presto mi toccherà raccontarlo". L'esponente pentastellato non ha specificato però a quali fatti faceva riferimento.

Poi ha scritto un altro post: "Ogni giorno di più il Fu Matteo Renzi e tutto il Pd ci ricordano la loro allergia alla gente normale. Sono ancora convinti che la vita sia una diretta Fb da una barchetta nei canali di Venezia con addosso un maglioncino a collo alto e davanti una tazza di tè da sorseggiare con il mignolo in su". 

"Io, Luigi e qualsiasi altro esponente del Movimento 5 Stelle – ha affermato – non ci vergogneremo mai Di parlare con un cittadino arrabbiato perché lo comprendiamo e perché siamo dalla sua parte. Renzi, Bersani, Berlusconi e tutta la fila Di detrattori da salotto ci ringrazino perché senza di noi si sarebbero trovati i gilet gialli a Palazzo Chigi già dal 2013. E probabilmente molto più incazzati di quelli francesi".

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