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Gianni De Michelis, l’ex ministro con la passione del ballo autore della guida delle discoteche

L’ex deputato ed ex ministro socialista Gianni De Michelis è morto all’età di 78 anni. De Michelis è noto non soltanto per la sua carriera politica, ma anche per la sua passione per il ballo, sfociata nella realizzazione di una guida alle discoteche italiane dal titolo ‘Dove andiamo a ballare questa sera?’.
A cura di Stefano Rizzuti
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Gianni De Michelis, storico ex deputato ed ex ministro del Partito Socialista, è morto all’età di 78 anni. Di lui ci si ricorda sicuramente per la sua carriera politica e i per i suoi tantissimi incarichi istituzionali, ma anche per un libro – una sorta di guida delle discoteche italiane – da lui scritto: ‘Dove andiamo a ballare questa sera?’. De Michelis è stato vicepresidente del Consiglio, ma anche ministro per un lungo periodo: dal 1980 al 1992. Ricoprendo inoltre la carica di deputato per quasi vent’anni. Era malato da tempo e negli ultimi anni ha vissuto a Venezia con suo figlio.

De Michelis è nato a Venezia il 26 novembre 1940. Si è laureato in Chimica industriale ed è stato poi docente universitario. La sua partecipazione politica inizia proprio ai tempi dell’università, quando diventa presidente del movimento universitario di sinistra. Aderisce al Partito Socialista italiano nel 1960 e ricopre la sua prima carica politica nel 1964, come consigliere comunale a Venezia. Diventa, allo stesso tempo, anche assessore all’Urbanistica. Entra nel 1969 nella direzione socialista, venendo poi nominato responsabile nazionale dell’organizzazione del partito.

La carriera politica: da deputato a ministro

Entra per la prima volta alla Camera nel 1976 e rimarrà deputato fino al 1994. Dal 1980 inizia a ricoprire incarichi di governo, venendo nominato ministro delle Partecipazioni statali (lo sarà fino al 1983). Poi diviene ministro del Lavoro e della Previdenza sociale (dal 1983 al 1987) e vicepresidente del Consiglio negli anni 1988-1989. Nell’89 è ministro degli Esteri (fino al 1992) e durante il suo mandato avviene la caduta del muro di Berlino così come lo scoppio della prima guerra del Golfo. È stato ministro durante i governi guidati da Cossiga, Forlani, Spadolini, Fanfani, Craxi, De Mita e Andreotti.

Viene coinvolto anche nello scandalo di Tangentopoli, venendo toccato da vicino da vicende giudiziarie e ricevendo anche molte assoluzioni. Ma per lui ci saranno anche due casi di patteggiamento per una pena totale di due anni, sospesa con la condizionale. La sua carriera politica, però, non finisce qui: nel 2001 fonda il Nuovo Psi con Bobo Craxi, figlio di Bettino. Aderisce alla Casa della Libertà, di Berlusconi. Nel 2006 viene rieletto deputato con Democrazia cristiana per le autonomie ma decide di rinunciare al seggio per rimanere al Parlamento europeo. Nel 2011 aderisce al progetto di Stefania Craxi dei Riformisti italiani. Infine, nel 2015 viene nominato presidente onorario dell’Aspen Institute.

Dove andiamo a ballare questa sera?

De Michelis è anche noto per la sua grande passione per il ballo. Sfociata in una sorta di guida alle discoteche italiane. Il suo libro, scritto negli anni Ottanta, all’apice della carriera politica, si intitola ‘Dove andiamo a ballare questa sera? Guida a 250 discoteche italiane’. De Michelis è stato un appassionato di discoteche che ha spesso frequentato negli anni, diventando un vero e proprio estimatore. Da qui nasce l’idea di questa sorta di guida semi-seria ai locali notturni più importanti di tutta Italia. Non è, chiaramente, una guida professionale, ma è basata sull’esperienza personale di De Michelis, in cui l’ex ministro raccomanda quali sono i posti migliori per divertirsi.

La guida è divisa per regioni ed è basata su alcuni aspetti tenuti in considerazione da De Michelis: la qualità della musica, chi frequenta quel locale, l’ambiente ma anche il servizio. E per ogni discoteca vengono fornite tutte le informazioni essenziali. A descrivere le motivazioni che l’hanno spinto a realizzare questa guida è lui stesso nel libro, spiegando che le discoteche sono il “più importante luogo di socializzazione per le nuove generazioni”. E azzardando, con ironia: “Nell’Italia di fine secolo le discoteche stanno sostituendo il servizio militare dell’Italia dell’inizio del secolo”.

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