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Genova, vanno da un anziano considerato moroso e lo trovano mummificato

Un uomo è stato trovato mummificato in un appartamento a Sampierdarena dagli ufficiali giudiziari che si erano recati a casa sua per effettuare un pignoramento. Lo ritenevano moroso, ma in realtà era morto da almeno sette anni.
A cura di S. P.
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Si chiamava Flavio Vargiu, era un pensionato di origini sarde, e quando è deceduto aveva 76 anni. Ma solo oggi, dopo circa sette anni, è stato trovato il suo cadavere. L’uomo è morto in casa, da solo, probabilmente nel 2008, e da allora nessuno sembra averlo cercato. Lo ha fatto, alla fine, la legge. Questa mattina, infatti, l’anziano è stato trovato mummificato nel suo appartamento di via Paolo della Cella, al civico 1, a Sampierdarena, Genova, dagli ufficiali giudiziari. Vargiu, infatti, non pagava da tempo i tributi e così gli ufficiali giudiziari erano andati da lui a pignorare i mobili. Come accade in questi casi hanno suonato alla sua porta, ma non avendo ricevuto risposta sono stati costretti a chiamare i carabinieri e a sfondare l'uscio. E a quel punto che hanno capito perché l’anziano non pagava più le spese da anni: la sua salma era a terra, in cucina, perfettamente mummificata.

Vicini e parenti non hanno sospettato nulla per anni – I carabinieri che hanno effettuato il sopralluogo hanno trovato accanto al corpo un calendario di sette anni fa, con date e scadenze che si fermano al mese di febbraio. Quel calendario del 2008 è stato determinante per ipotizzare la data del decesso dell’uomo. I carabinieri hanno perquisito l'appartamento e hanno trovato soldi e gioielli. La porta, chiusa dall'interno e isolata con i cellophane, fa presupporre che il decesso sia stato di origini naturali e che l'uomo non sia rimasto vittima di una morte violenta. Di Vargiu si sa che viveva solo da anni e che non aveva rapporti con i vicini, che lo ricordano come una persona molto riservata e introversa: “Ci aveva detto che era in procinto di ricoverarsi in una casa di riposo”, hanno spiegato i vicini ai militari. Anche una nipote, contattata dopo la macabra scoperta, non avrebbe sospettato nulla per anni.

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