30 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Genova, entrarono in chiesa e gridarono “viva il duce”: denunciati per apologia di fascismo

Marito e moglie avevano compiuto il blitz in chiesa perché il parroco li aveva sgridati per avere appeso una bandiera con la Fiamma a una finestra di una stanza della parrocchia.
A cura di S. P.
30 CONDIVISIONI
Immagine

Due persone sono state denunciate per un blitz avvenuto lo scorso ottobre nella parrocchia di Casella, sulle alture di Genova. Durante una messa una ventina di “camerati”, guidati dai due denunciati, avevano interrotto la funzione entrando in chiesa, avvicinandosi all’altare, e gridando tre volte con il braccio alzato “a noi viva il duce” sotto gli occhi sbigottiti di parroco e fedeli. I carabinieri hanno identificato Emilio Hromin, camionista di Casella leader del piccolo movimento di ultradestra RSI Fiamma Nazionale, e sua moglie Claudia Ferrando. Entrambi sono accusati – come racconta Il Secolo XIX – di apologia del fascismo. Vanno ancora avanti le indagini per identificare il resto del gruppo. Il blitz in chiesa dello scorso ottobre, come avevano raccontato gli stessi protagonisti, era scattato perché il sacerdote li aveva sgridati per avere appeso una bandiera con la Fiamma a una finestra di una stanza della parrocchia che aveva concesso loro per una festa. Quella bandiera era stata vista dai fedeli che entravano in chiesa per la messa e di conseguenza il prete avevano chiesto ai “camerati” di toglierla.

Saluti romani e slogan durante la messa – Claudia Ferrando, aderente come il marito all'organizzazione di estrema destra, spiegò di aver appeso quel simbolo per fare delle foto di gruppo durante la festa e disse di essere stata aggredita e umiliata dal parroco che chiedeva di toglierla. Parroco che, da parte sua, precisò  di aver concesso quella stanza perché credeva si trattasse della festa di un bambina. A quel punto, dopo il “rimprovero”, era scattato il blitz fascista in chiesa. Un gesto che era stato subito condannato anche dal Comune di Casella, che aveva sostenuto di essere pronto a intraprendere qualsiasi iniziativa legale volta alla punizione dei responsabili “di un atto tanto basso ed inqualificabile”.

30 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views