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Genova e la tassa di soggiorno sui migranti: “Bisogna considerarli come turisti”

Il comune di Genova sta pensando di approvare una delibera che imporrebbe una tassa alle associazioni e cooperative che accolgono i migranti. L’imposta prevede che l’ente interessato paghi 2,50 a migrante ospitato.
A cura di Maurizia Marcoaldi
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Stefano Garassino, assessore alla sicurezza del comune di Genova
Stefano Garassino, assessore alla sicurezza del comune di Genova

Ogni migrante accolto nella città di Genova potrebbe venire a costare 2,50 al giorno alle associazioni e alle cooperative che li accolgono. Questa l'idea della giunta di centrodestra del capoluogo ligure, la prima amministrazione di destra della sua storia, dove si sta studiando una delibera che andrebbe a imporre un'imposta sull'accoglienza. Scopo della proposta? Stando a quanto dichiarato a Repubblica dall'assessore alla sicurezza, il leghista Stefano Garassino, lo scopo sarebbe quello di contenere l'arrivo dei migranti.

L'idea non è una novità assoluta, ma ricicla quella già attuata nel comune di Pontinvrea, paese ligure di 800 abitanti in provincia di Savona, che però non ospita migranti e che quindi non ha potuto dare seguito effettivo alla tassa sull'accoglienza.

A Genova le onlus hanno già l’obbligo di fornire l’elenco dei profughi prima del loro arrivo nei centri e, in caso di inadempienza, l’onlus incorre in una sanzione. Grassino qualche giorno fa aveva annunciato la sua candidatura a responsabile immigrazione per Anci Liguria per trovare una soluzione al numero elevato di migranti accolti e per lavorare di più su un coordinamento tra i comuni.

Quella del comune di Genova non è l'unica provocazione lanciata sul tema dell'accoglienza migranti. Anche il sindaco di Rovigo, Massimo Bergamin, ha proposto di monitorare gli spostamenti dei migranti con un braccialetto elettronico. Il comune di San Germano Vercellese invece ha emesso una delibera per multare gli affittuari di locali a extracomunitari.

Stefano Garassino, assessore alla Sicurezza

"La tassa sarebbe di 2,50 per migrante accolto, come per i turisti. Di fatto è come se fossero turisti". Così l'assessore alla Sicurezza di Genova motiva la delibera. I soldi versati per l'imposta, che dovrebbero pagare le singole associazioni e cooperative, verrebbero poi impiegati nella sicurezza della città, stando a quanto dichiarato da Garassino. E continua: "La provocazione nasce dal problema che abbiamo in molte città. La città scoppia. Sono 2.500 i migranti che ospitiamo, ma dovrebbero essere, secondo la quota stabilita dal Viminale, tra 1500 e i 1700".

Le proteste

A contrastare la delibera sono varie associazioni e cooperative. Tra queste la Cooperativa la Comunità di Genova e la Cooperativa il Biscione. Quest'ultima ha 23 alloggi per un totale di 132 persone ospitate. Con la tassa di 2,50 a migrante andrebbe a versare un'imposta mensile di 10 mila euro. Una spesa che la cooperativa definisce "insostenibile" e che inevitabilmente andrebbe a incidere sul costo del personale. Anche Walter Massa, responsabile del sistema di accoglienza Arci nazionale, attacca la delibera dichiarando che in questo modo si andrebbero a tassare circa 400 famiglie che hanno messo a disposizione dell'accoglienza i loro appartamenti. Massa non esclude il ricorso a vie legali in caso di adozione della delibera.

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