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Genova, bomba contro centro di accoglienza immigrati

Ignoti hanno lanciato un ordigno artiginale contro la struttura che ospiterà parte dei 350 profughi in arrivo da Lampedusa. Tensione in consiglio comunale dove si è discusso il tema dell’accoglienza, con i partecipanti arrivati quasi alle mani.
A cura di Biagio Chiariello
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Un esplosione ha squarciato la notte di Genova, ieri sera nella ex scuola Casaregis, in via Palazzo della Fortezza 14 a Sampierdarena, una delle strutture identificate dal Comune per ospitare parte dei 350 migranti in arrivo da Lampedusa. L'immediato intervento dei vigili del fuoco, allertati da un passante che ha visto del fumo fuoriuscire dal sito, ha impedito che le fiamme si estendessero in tutti i locali dell'edificio. Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri sembra che l'ordigno fosse di fabbricazione artigianale. Si tratterebbe di un una bombola di gas da campeggio piena e un grosso petardo, legato con del nastro adesivo come detonatore. Ma è il significato di questo gesto che inquieta gli investigatori. L'avvenimento è infatti solo l'infelice epilogo di una giornata nella quale la tensione in città è salita alle stelle, causa emergenza immigrazione:  in consiglio comunale si è discusso il tema dell’accoglienza, con i partecipanti arrivati quasi alle mani. L'opposizione ha chiesto apertamente di installare un Centro di identificazione ed espulsione dove alloggiare i profughi, e con i presidenti dei tre Municipi coinvolti, che si sono pronunciati nettamente contro il piano del Comune, presi in contropiede da "decisioni discese dall’alto". Secondo gli schemi 40 nordafricani troveranno dimora nella ex palestra Idrocarburi di via Robino a Marassi, 65 nella dismessa scuola Marco Polo di piazza Ippolito Nievo a Quarto e 95, appunto, nei cinque piani di quella che un tempo era la sede dell'istituto Casaregis.

Condanna dal parte del sindaco Marta Vincenzi: "E’ un gesto brutto e preoccupante, non degno di Genova. E deve spingere ancora di più all’accoglienza e alla solidarietà". Il primo cittadino di Genova ha aggiunto: "Mi auguro che faccia riflettere la città: questa paura non corrisponde alla necessità di accogliere, pur con tutte le attenzioni, poche centinaia di immigrati".

Forte preoccupazione espressa dal deputato ligure del Pd Mario Tullo "Solleverò immediatamente con interrogazione urgente, la questione al ministro dell'Interno perché non è accettabile che gli enti come il Comune di Genova, che con senso di responsabilità si dichiarano disponibili a fare la propria parte per fronteggiare l'emergenza, siano lasciati soli: è necessario garantire la sicurezza dei siti e delle zone in cui si trovano".

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