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Genova, 13enne litiga con la madre e si suicida. “Era uscito sorridente da scuola”

“È davvero una tragedia che nessuno si aspettava e che sarà difficile superare per tutta la scuola”. Così il preside della scuola media in zona Borzoli, frequentata dal ragazzino che ieri è morto lanciandosi nel vuoto sotto gli occhi della mamma, con la quale aveva appena discusso.
A cura di Biagio Chiariello
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“Era un ragazzino riservato ma non solitario nel senso che nella classe era ben inserito. Non era il primo della classe e rispetto al primo anno aveva avuto un lieve calo di rendimento, ma niente di grave o di preoccupante. Non aveva bisogno di essere aiutato in nessuna delle materie. È davvero una tragedia che nessuno si aspettava e che sarà difficile superare per tutta la scuola”. Così, al Secolo XIX, il preside della scuola frequentata da Alberto (nome di fantasia), il 13enne di Genova, zona Borzoli, sulle alture del capoluogo ligure, che ieri è morto lanciandosi nel vuoto sotto gli occhi della mamma. “L’insegnante dell’ultima ora mi ha detto di averlo visto uscire da scuola con il sorriso: è stata una tragedia inaspettata, un fulmine a ciel sereno” dice ancora il direttore.

A destare impressione sono i motivi che avrebbero spinto il ragazzino a farla finita. Secondo quanto scrivono i media locali, il 13enne era andato a scuola e non era rientrato a casa. La madre, uscita a cercarlo, lo ha trovato dopo poco sul ponte che collega gli edifici di via Borzoli. Da qui il rimprovero e la discussione, che a quanto apre rientrato a casa ha deciso di lanciarsi nel vuoto e di togliersi la vita. “Era uscito di scuola insieme a mio figlio – racconta B. A., anche lei accorsa sul posto appena ricevuta la tragica notizia – Ma i due a un certo punto si sono separati. Alberto gli ha detto che avrebbe aspettato un altro suo amichetto. Nessuno poteva immaginare che poi sarebbe successa una cosa simile. Ho iniziato a preoccuparmi quando ho ricevuto la chiamata della sua mamma, che era in ansia perché Alberto non era rientrato a casa”.

I genitori del giovane si erano separati da diverso tempo: “Alberto aveva mantenuto ottimi rapporti con il padre, che da allora vive in un’altra casa. Questa estate era andato con lui in vacanza in Sardegna. Ed era felice di quell’esperienza. Nei suoi occhi vedevo solo la luce, non sembravano esserci ombre”. Una separazione difficile da accettare: “Come tanti altri ragazzini della sua età un fatto del genere non può non creare turbamento – dice un adulto che conosceva la famiglia – Quella dei suoi genitori era stata una separazione travagliata, non c’è dubbio. Ma sembrava che Alberto fosse riuscito alla fine a superarla”.

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