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Genitori chiedono di poter dare lʼeredità a chi ha ricevuto gli organi del figlio morto

La storia di una coppia che sette anni fa ha perso il figlio di dieci anni decidendo di donare i suoi organi per salvare quattro ragazzini. Ora chiedono di poter conoscere i loro nomi per poter fare testamento in loro favore,
A cura di Antonio Palma
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Nel  2009 il loro figlioletto di appena 10 anni morì prematuramente a seguito di una malattia crudele e mal diagnosticata in un ospedale del Nord Italia e loro, anche se sopraffatti dal dolore di veder perdere un bambino, decisero in un gesto di generosità di donare i suoi organi ad altri piccoli che ne avevano bisogno. Ora quei due coniugi però, con una scelta che farà discutere a lungo, hanno chiesto di poter lasciare a quei bambini che hanno ricevuto gli organi del figlio morto anche la loro eredità. Come racconta Il Giornale, la coppia, la cui identità non è stara resa nota, si è presentata davanti ad un notaio per capire come poter fare testamento verso questi sconosciuti trovando impreparato lo stesso legale.

È la prima volta infatti che succede una cosa del genere e non si sa ancora se sia effettivamente possibile farlo. I due sanno solo che gli organi del loro figlioletto sono andati a quattro ragazzini come lui, ma la legge sula privacy non permettere di conoscere i loro nomi così anche l'eredità e il testamento appare al momento impossibile. Si sa solo che il cuore è andato a un coetaneo di Luca, il fegato a un bimbo più piccolo, i reni a due adolescenti.

"Dentro di me coltivavo il sogno di tenere vivo quel legame cosi forte e nello stesso tempo sfuggente. Misterioso. Quasi indecifrabile ma reale" ha raccontato la donna, aggiungendo: "Pensa e ripensa, alla fine è saltata fuori una possibile soluzione, i ragazzi entreranno nella partita della nostra eredità. Certo, daremo quel che spetta anche ai parenti, ai nostri nipoti, ci mancherebbe, ma loro hanno un posto speciale nella nostra famiglia. E sapere che potremo contribuire al loro benessere dopo averli aiutati in altro modo, ci conforta. Luca li ha salvati una prima volta e continuerà ad essere loro vicino anche nel futuro". "Noi speriamo di poter conoscere un giorno chi porta con se qualcosa di nostro figlio, ma non diremo mai loro una parola sui nostri intendimenti. Non vogliamo alimentare speculazioni o altro, quindi scopriranno quel che abbiamo deciso solo quando noi non ci saremo più" hanno assicurato i due.

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