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Gemellini contesi: i genitori biologici chiedono di vederli, l’altra coppia dice no

La richiesta dei genitori biologici dopo la sentenza del Tribunale, ma per l’altra coppia è ancora presto.
A cura di Antonio Palma
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"Abbiamo perso la prima battaglia legale, ma almeno chiediamo di poter vedere i bambini, che in realtà sono figli nostri", è la richiesta disperata dei genitori biologici dei due gemellini contesi dopo lo scambio di embrioni avvenuto all'ospedale Pertini di Roma. Dopo la sentenza del Tribunale di Roma che di fatto li ha esclusi da ogni diritto sui due piccoli nati il 3 agosto, i due genitori chiedono all'altra coppia di incontrarsi e poter vedere i figli in attesa di un accordo tra le parti che non escluda nessuna delle coppie dalla vita del piccolo. "Siamo felici che i piccoli siano nati e stiano bene, ma noi vorremmo tanto vederli. Almeno noi padri potremmo incontrarci, parlare, cercare una soluzione che rispetti i sentimenti di tutti" ha spiegato il padre biologico dei due gemellini, ma per il momento non ci sarà alcun incontro. La richiesta infatti non è stata accolta e anzi è stata nettamente respinta dai genitori che hanno portato avanti la gravidanza e a cui il tribunale ha affidato in via esclusiva i piccoli.  "Al momento è decisamente prematuro un qualsiasi tipo di incontro. Tutta la pressione esercitata con il ricorso d’urgenza non ha certo favorito la situazione, anzi ha creato un tale stress che abbiamo assistito a un parto anticipato" ha dichiarato l’avvocato Michele Ambrosini, legale dei neo genitori, aggiungendo: "Per ora, in ogni caso, fermo restando il comprensibile dolore della coppia genetica, non è consigliabile alcun genere di visita o appuntamento. Vedremo, con calma e le dovute cautele, cosa succederà in futuro".

Le vie legali e i ricorsi in Tribunale

Del resto l’eventualità di visite ai bambini da parte della coppia biologica non è stata accolta dal giudice Silvia Albano e quindi legalmente la coppia non può pretendere nulla. Ad ogni modo la loro azione legale non si ferma. Come ha spiegato il loro legale, l'avvocato Nicolò Paoletti, si stanno valutando tutte le possibilità e le ipotesi più accreditate sono "il ricorso al tribunale per merito, a partire dal riconoscimento del padre genetico ed eventuale ricorso alla Corte Costituzionale, e quello alla Corte europea dei diritti per l’uomo". La coppia infatti punta proprio alla paternità visto che se la madre gestante è inattaccabile, il ruolo più debole appare proprio quello del marito. Intanto entrambe le coppie stanno procedendo anche con la causa per il risarcimento milionario da richiedere all’ospedale Pertini dove è nato il terribile errore che ha cusato questa situazione.

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