Gaypride a Napoli: due cortei spaccano l’ unità dei movimenti per i diritti delle persone omosessuali
Due Gaypride a Napoli con due fronti diversi, in conflitto aperto. Anche il movimento per la parità dei diritti di Gay, Lesbiche, Bisex e Trans, all' ombra del Vesuvio, si spacca vistosamente. La prima sfilata, il Campania Pride 2011, parte da piazza del Plebiscito e giunge alla Rotonda Diaz. Vi prendono parte il sindaco Luigi De Magistris, l'assessore Narducci e il vice-sindaco Sodano. Madrina d' eccezione: Vladimir Luxuria, ex-parlamentare e icona della battaglie dei GLBT italiani. Le sigle che campeggiano sui camion allegorici sono quelle di I-Ken, vicina alla Cgil e in rotta di collisione con l'Arcigay.
Gaypride 2011 a Napoli
Campania Pride e la spaccatura nel mondo omosex
Dall' altra parte della città, in un centro storico devastato dall' emergenza rifiuti e dalle rivolte cittadine, prende parte il corteo dei centri sociali Street Parade. Una marcia Antiproibizionista a sostegno del pensiero no-global in cui erano presenti i carri allegorici dell' Arcigay. Nessuna delle due manifestazioni, però, raggiunge la massa critica della grande sfilata del 2010. La scissione nel mondo gay è nata proprio l'anno scorso e non si è mai sanata del tutto, tanto da provocare la rottura alla vigilia di questo Pride particolare.
Vladimir Luxuria, sul palco allestito in rotonda Diaz, lancia un appello per l' unità, anche dei movimenti per la difesa dei diritti degli omosessuali. Come al solito, la bagarre si è scatenata all' arrivo del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Un cordone di polizia per tenere lontani i fotografi dalla testa del corteo, telecamere e microfoni che da ogni lato cercavano di cogliere qualche parola dell'ex-pm. Contemporaneamente al Pride, in centro era in corso un blocco stradale che ha paralizzato la città: in fiamme i cumuli di rifiuti di piazza del Municipio e di via Roma. Al sindaco decine di domande sulla situazione. Dopo aver cantato in piazza del Plebiscito “Bella ciao”, sul lungomare il sindaco ha ballato YMCA dei Village People assieme a centinaia di GLBT, per poi fuggire via con un' auto blu per continuare a lavorare sulla soluzione all' emergenza rifiuti.
Liet motiv della sfilata, come ricordato dalla presentatrice trans davanti al consolato americano di Napoli, il riconoscimento da parte dello stato di New York del matrimonio tra omosessuali. Una rivoluzione in atto che potrebbe arrivare anche in Italia.