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Gasdotto in Puglia: scontro tra multinazionali e comitati “No Tap”

Secondo i comitati di cittadini il via libera al gasdotto produrrebbe gravi ripercussioni al turismo. Ma le multinazionali azioniste spiegano: “L’impatto ambientale sarà minimo”.
A cura di D. F.
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Si chiama Tap – Gasdotto Trand Adriatico – in Puglia sta suscitando un mare di polemiche per lo scontro tra i comitati di cittadini "No Tap" e le multinazionali azioniste del progetto. I primi, infatti, sostengono che il progetto sia nocivo per lo sviluppo turistico dell'area, mentre le seconde tentano di rassicurare mettendo sul piatto anche 5 milioni di euro di compensazioni economiche. Intanto è stato presentato al Ministero dell'ambiente l'incartamento che servirà alla valutazione di impatto ambientale, primo step necessario per la realizzazione dell'opera. I governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno comunque dato il benestare: mancano solo i nulla osta tecnici, cioè i pareri dei ministeri (Ambiente e poi Sviluppo Economico), e Regione, che dovrà pronunciarsi prima in sede di commissione Via (dove nel 2012 il primo progetto fu bocciato) e poi in conferenza di servizi. Gli azionisti del Tap, tuttavia, promettono che si tratterà di un "progetto sicuro e ad impatto ambientale complessivamente basso".

Anche dalla Regione, tuttavia, potrebbe arrivare il via libera. Dopo le prime prese di posizione fortemente contrarie l'assessore Lorenzo Nicastro ha rimodulato il suo punto di vista, addolcendolo sensibilmente. La valutazione, tuttavia, potrà essere fatta solo dopo un attento studio del progetto, con le "ottimizzazioni" relative a nuovo punto di approdo, spostato di 400 metri più a sud (tra gli stabilimenti balneari San Basilio e Cicalinda) e la nuova localizzazione per il terminale di ricezione, a 8,2 km dalla costa, in territorio di Melendugno e non di Vernole come inizialmente previsto. Sempre in Regione si dovrà valutare la compatibilità del progetto con il piano paesaggistico.

Ferma opposizione arriva invece dal comitato No Tap, che ha prodotto una serie di documenti che dimostrerebbero la nocività per lo sviluppo turistico della zona. Gli azionisti del Tap, tuttavia, hanno risposto che il progetto non avrà nulla a che fare con impianti industriali come l'Ilva e che non produrrà neppure emissioni pericolose.

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