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Funerali delle vittime del picconatore di Milano: l’ultimo saluto a Carolé, Masini e Carella

Si sono tenuti oggi i funerali di Alessandro Carolé, in mattinata, e di Ermanno Masini e Daniele Carella nel pomeriggio. Città a lutto con serrande abbassate e bandiera del Comune a mezz’asta.
A cura di Redazione
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Serrande abbassate e bandiera del Comune a mezz'asta a Palazzo Marino. Così Milano ricorda le tre vittime delle sei aggressioni di Mada Kabobo, eseguite nel quartiere Niguarda a colpi di spranga prima e di piccone poi. Una settimana dopo il gesto folle di Kabobo – era la mattina dell'11 maggio quando il 31enne ghanese veniva arrestato – si sono celebrati oggi i funerali di Alessandro Carolé, Daniele Carella ed Ermanno Masini. Ai tre riti erano presenti anche rappresentanti del Comune e della Regione. Il primo funerale ad essere celebrato è stato in mattinata quello di Alessandro Carolé, il 40enne ucciso a piazza Belloveso ai tavolini del bar Delrosso. Nell'omelia padre don Angelo ha invitato a non far degenerare i propri sentimenti e riferendosi alla vittima ha detto: "Aiutaci a vigilare perché il dolore non si trasformi in odio. Io sono certo che questo tu non lo vuoi. Fai che il tuo sacrificio sia stato per la vita e non per la morte". Erano presenti alla cerimonia sia il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, sia il governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che ha suggerito la "galera a vita per l'assassino".

Nel pomeriggio si sono celebrati i funerali di Ermanno Masini e Daniele Carella. Masini aveva 64 anni quando veniva massacrato dalle picconate di Kabobo. Alla cerimonia erano presenti il vicesindaco di Milano, Lucia De Cesaris, gli assessori comunali Filippo Del Corno e Franco D’Alfonso, il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dapei, e, per la Regionme, l’assessore Cristina Cantù. Nel sermone don Fabio Baroncini ha ricordato che "Occorre dare un senso alla vita anche perché la solitudine non ci schiacci, perché anche quel povero diavolo che lo ha fatto [Kabobo, ndr], lo ha fatto anche perché era solo". Toccante anche la cerimonia per Daniela Carella, il 21enne ucciso mentre consegnava i giornali, per il quale ha parlato un catechista che così ha interpretato i drammatici eventi di sabato scorso: "Si tratta di un grande insegnamento di vita, di una forza silenziosa e potente del nostro quartiere, dettata dall’umiltà e dalla volontà di andare avanti ad ogni costo, senza sprecare parole inutili, soprattutto in questi momenti".

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