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Fratellini inghiottiti dal fango di un Vulcanello, 6 anni all’ex presidente di Legambiente

Per la morte di Carmelo e Laura Mulone, di 7 e 9 anni, in primo grado il Tribunale di Agrigento ha condannato l’ex presidente di Legambiente, che gestiva la riserva delle Maccalube e un operatore del parco.
A cura di Antonio Palma
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"Era un posto pubblicizzato dove andavano tutti, i miei figli sono stati dei martiri perché doveva morire qualcuno per chiudere questo maledetto posto", così la mamma dei due bimbi di 7 e 9 anni uccisi nel settembre del 2014 nella riserva naturale dei vulcanelli a Macalube d’Aragona, in provincia di Agrigento, ha commentato la sentenza di primo grado emessa oggi dal tribunale di Agrigento per i tre imputati della strage. Il giudice Giancarlo Caruso  ha condannato a sei anni di reclusione l’ex presidente di Legambiente Sicilia Domenico Fontana, all'epoca direttore della riserva naturale, e a 5 anni e 3 mesi l'operatore della Daniele Gucciardo. Assolto, invece, il funzionario della Regione, Francesco Gendusa perché “il fatto non costituisce reato”

Per Fontana e Gucciardo, il giudice ha previsto anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e l'interdizione legale durante l'esecuzione della pena. I due condannati, in solido con Legambiente, dovranno anche risarcire i genitori dei bambini con una provvisionale, subito esecutiva, di 600mila euro per ognuna delle parti civile. "Sono contenta che giustizia sia stata fatta anche se io devo convivere con questo dolore che la giustizia non può lenire" ha commendato la mamma di Carmelo e Laura Mulone, di 7 e 9 anni, uccisi mentre ernoa in gita con il padre, inghiottiti dal fango di un Vulcanello dopo una improvvisa esplosione.

Era Il 27 settembre del 2014 quando Rosario Mulone accompagnò i suoi due figli alla riserva delle Macalube, un punto naturalistico e turistico molto frequentato anche dalle scolaresche e all'epoca gestito da Legambiente. I tre furono investiti in pieno dall'esplosione di uno dei vulcanelli e furono inghiottiti dal fango. Solo il padre, alto due metri, si salvò rimanendo  sepolto fino al collo, per i piccoli no ci fu niente da fare. I vulcanelli di fango, che già erano esplosi ma senza conseguenze per le persone, secondo il tribunale ernoa pericolosi  e per questo l'ente gestore della riserva avrebbe dovuto approntare misure di sicurezza per inibire l'area pericolosa alle visite del pubblico.

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