Francia, il Front National contro Piazza Nelson Mandela. “Era un terrorista”

Intitolare una piazza a Nelson Mandela? Non se ne parla, il leader sudafricano era un "terrorista". A sostenerlo, a pochi giorni dalla vittoriosa cavalcata alle elezioni europee, è stato il Front National di Toulon, in Francia, che ieri con i suoi consiglieri comunali di opposizione ha fortemente criticato l'intenzione del sindaco della città Hubert Falco (UMP) di onorare l'eroe della lotta all'apartheid intitolandogli il piazzale antistante la stazione ferroviaria. I sei eletti del FN non hanno esitato un istante a definire Mandela un terrorista ed hanno cercato in tutti i modi di impedire la celebrazione di una delle figure simbolo dell'ultimo secolo. Fortunatamente, però, il primo cittadino di Toulon ha trovato dalla sua i consiglieri socialisti, che non hanno fatto mancare il loro apporto.

Mandela, morto il 5 dicembre

Nelson Mandela è scomparso lo scorso 5 dicembre nella sua abitazione di Pretoria, dopo una lunghissima malattia. Il primo presidente del Sudafrica senza la segregazione razziale se ne è andato dopo l'aggravarsi di un'infezione polmonare che l'aveva tenuto per settimane in agonia. Nato nel luglio del 1918, Mandela nel 1993 era stato insignito del premio Nobel per la Pace. Fin da giovanissimo iniziò la sua battaglia contro la segregazione razziale rifiutando, a 22 anni, il matrimonio combinato con ua ragazza scelta dal capotribù. Nel ’48 ebbe poi un ruolo di rilievo nella campagna di resistenza contro il Partito Nazionale e insieme all’amico e compagno di battaglia, l’avvocato Oliver Tambo, fondò l’ufficio legale “Mandela & Tambo” fornendo assistenza gratuita o a basso costo a molti neri altrimenti senza rappresentanza legale. Nel 1956 Nelson Mandela fu arrestato e accusato di tradimento e poi assolto. Nel 1961 divenne il comandante dell’ala armata Umkhonto we Sizwe dell’ANC avviando la campagna di sabotaggio contro l’esercito e il governo. Mandela venne arrestato nel 1962: rimase in pigione fino al 1990, quando venne liberato soprattutto grazie alle pressioni internazionali