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Fontana: “Mi batto per la normalità, contro di me attacchi violentissimi dalle élite”

Il ministro Fontana pubblica una lettera sul quotidiano “Il Tempo” per tornare sul tema delle famiglie Arcobaleno. Salvini: “Fontana farà il ministro dei disabili. Ma ritengo, senza dover essere accusato di omofobia, di poter pensare che i bimbi abbiano bisogno di un babbo e una mamma”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana torna a parlare dopo le polemiche dei giorni scorsi, scoppiate dopo le sue dichiarazioni sulle famiglie Arcobaleno, e lo fa con una lettera pubblicata sul quotidiano "Il Tempo". Scrive: "Abbiamo affermato cose che pensavamo fossero normali, quasi scontate: che un Paese per crescere ha bisogno di fare figli, che la mamma si chiama mamma (e non genitore 1), che il papà si chiama papà (e non genitore 2). Abbiamo detto che gli ultimi e gli unici che devono avere parola su educazione, crescita e cura dei bambini sono proprio mamma e papà, principio sacrosanto di libertà. La reazione di certi ambienti che fanno del relativismo la loro bandiera è stata violentissima". 

Fontana ha ribadito il principio già affermato nella sua intervista sul Corriere che ha alzato un polverone, dicendo che le famiglie gay non esistono: "La furia di certa ideologia relativistica travalica i confini della realtà, arrivando a mettere in dubbio alcune lampanti evidenze, che trovano pieno riscontro nella nostra Costituzione". E cita l'articolo 29, che recita: "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio", sottolinenando che questo sarà appunto la cornice del suo lavoro da ministro. Ma ribadisce: "La rivolta delle élite non ci spaventa e non ci spaventa affrontare la dittatura del pensiero unico".

Tra i ringraziamenti per i messaggi di solidarietà ricorda anche le parole di S. Pio X: "Vi chiameranno papisti, retrogradi, intransigenti, clericali: siatene fieri!", E noi siamo fieri di non aver paura di dirci cristiani, di dirci madri, padri, di essere per la vita. Abbiamo le spalle abbastanza larghe per resistere agli attacchi gratuiti rispondendo con l'evidenza dei fatti, la forza delle idee, la concretezza delle azioni. Mai come in questo momento battersi per la normalità è diventato un atto eroico", conclude.

La replica di Salvini

Ma il ministro degli Interni Salvini su Rtl 102.5 prova ad ammorbidire le posizioni di Fontana: "Nessuno ha intenzione di cancellare le leggi sull'aborto, sulle unioni civili. Gli italiani quando mi fermano mi chiedono altro, mi chiedono più sicurezza". Ma difende la libertà di pensiero del ministro leghista, dicendo che non si può "negare a chi faccia il ministro o qualunque altro mestiere di avere un punto di vista personale e pensare che il papà sia il papà e la mamma sia la mamma, e che un bambino, come penso io, possa essere adottato solo da un padre e da una madre. Rivendico per Fontana il diritto di pensarla come crede". Un conto sono le opinioni, "un altro paio di maniche – dice – è il programma di governo e non c'è all'ordine del giorno nessun cambiamento in materia su questi temi".

"Fontana – ha aggiunto – farà il ministro dei disabili. Occorre che i disabili abbiano risposte più efficaci e veloci. Ma ritengo, senza dover essere accusato di omofobia, di poter pensare che i bimbi abbiano bisogno di un babbo e una mamma. Una società in cui non ci sono distinzioni tra bimbi e bimbe, in cui siamo tutti uguali, mi preoccupa".

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