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Foggia, morta la bimba di 13 mesi affetta da Seu: terzo caso in un anno in Puglia

La piccola originaria di Lucera non ce l’ha fatta, si è spenta nella serata di venerdì nel reparto di Rianimazione nell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari dove era stata trasferita. L’Asl di Foggia ha attivato l’unità di crisi e fatto partire i campionamenti su cibo e acqua con cui la piccola è entrata in contatto.
A cura di Antonio Palma
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Non ce l'ha fatta la bambina di 13 mesi originaria di Lucera e affetta da Seu che da alcuni giorni era ricoverata nell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. La piccola si è spenta nella serata di venerdì nel reparto di Rianimazione dove era stata trasferita nelle ore precedenti in condizioni gravissime. La piccola era arrivata all’ospedale pediatrico del capoluogo pugliese a seguito di un trasferimento d’urgenza tramite elisoccorso dall'ospedale di Foggia ed era stata sottoposta a dialisi ed ecmo ma si è rivelato tutto inutile. Le sue condizioni si sono aggravate ulteriormente nel corso delle ore con la comparsa della febbre alta e il successivo decesso. Purtroppo si tratta del terzo bambino morto nel giro di un anno in Puglia a causa della Seu, la Sindrome emolitico uremica,  una malattia rara risultato di una complicanza di un'infezione batterica intestinale sostenuta dall'Escherichia coli e dunque trasmissibile per via alimentare o oro-fecale.

Per questo, come da procedura, subito dopo il ricovero l’Asl di Foggia ha attivato l’unità di crisi composta da specialisti dei sevizi veterinari, di igiene degli alimenti e della nutrizione e igiene pubblica aziendali per controllare tutti gli spostamenti fatti negli ultimi dieci giorni dalla famiglia della bambina, l’elenco degli alimenti assunti e degli esercizi commerciali nei quali sono stati acquistati. Sui cibi sono già partiti i campionamenti dei prodotti che saranno analizzati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale di Foggia. Altri mentre accertamenti sono in corso anche sull’acqua del mare nei luoghi dove la famiglia ha trascorso alcune ore nei giorni scorsi. Gli esiti delle analisi, che si conosceranno all’inizio della prossima settimana, potrebbe dare le prime risposte su come e dove la piccola abbia potuto contrarre la malattia.

L’Asl di Bari in una nota ha ricordato che "per prevenire la Seu, il cui rischio di contagio cresce con l’aumentare delle temperature, si consiglia di evitare il consumo di carne poco cotta (in particolare trita) e di latte crudo non pastorizzato e derivati; di fare attenzione al consumo di insaccati; assicurarsi che l’acqua sia conservata correttamente, soprattutto in campagna, in luoghi asciutti e in contenitori chiusi; lavare accuratamente frutta e verdura; lavare frequentemente le mani, acquistare gli alimenti solo in esercizi commerciali autorizzati. È bene, inoltre, non esporre i bambini più piccoli a rischi inutili, quali il consumo di cozze e frutti di mare crudi e prodotti lattiero caseari per i quali viene utilizzato latte non controllato o proveniente da aziende non censite e verificate dai competenti servizi veterinari". Ad ogni modo il decorso della Seu  è rapido e quindi bisogna intervenire il prima possibile. Per questo in caso di sintomi particolari, come diarrea con tracce di sangue, l’Asl invita a rivolgersi immediatamente ai pediatri di libera scelta e ai medici di medicina generale e, nell’eventualità, a raggiungere il Pronto Soccorso più vicino.

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