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Foggia, incendio in una baraccopoli di lavoratori migranti: due morti

Nel ghetto tra San Severo e Rignano Garganico vivevano centinaia di lavoratori schiavizzati nelle campagne pugliesi. La baraccopoli era realizzata con case di plastica, cartone e legno.
A cura di Davide Falcioni
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Tragedia in Puglia, dove due uomini originari del Mali sono morti carbonizzati in un incendio che si è sviluppato nella notte all'interno del ‘gran ghetto', la baraccopoli nelle campagne tra San Severo e Rignano Garganico nel quale dal 1° marzo erano in corso le operazioni di sgombero. Quando le fiamme hanno avvolto le "case di cartone" dove vivono centinaia di persone sul posto erano già presenti sia i vigili del fuoco che i carabinieri e gli agenti di polizia, che stavano presidiano l'area e sono potuti intervenire rapidamente per prestare soccorsi. Per due dei circa 100 lavoratori migranti che si erano rifiutati di lasciare la struttura, nel timore di perdere il lavoro nei campi legato al ghetto e ai suoi ‘caporali', non c'è stato scampo.

Incendio ha distrutto centinaia di baracche di plastica, cartone  e legno

Le fiamme hanno avvolto le centinaia di baracche realizzate in plastica, legno e cartone nel giro di pochi minuti percorrendo velocemente una superficie di circa 5mila metri quadri e distruggendo tutto ciò che era all'interno. "E' stato troppo violento ed improvviso – ha raccontato un vigile del fuoco – e quindi non si esclude che possa essere stato appiccato da qualcuno". Se si trattasse di un incendio doloso con ogni evidenza le conseguenze avrebbero potuto essere ben più gravi: numerose bombole di gas – utilizzate per cucinare – sono saltate in aria e hanno contribuito a rendere ancora più pericolosa la situazione.

Il pm: "Esclusa origine dolosa"

Non ci sarebbe stata alcuna intenzionalità nell'incendio che ha distrutto nelle corse ore la baraccopoli nelle campagne del Foggiano causando anche la morte di due persone. Ne sono convinti gli inquirenti  che stanno indagano sul caso ipotizzando i reati di incendio colposo e omicidio colposo plurimo. Secondo quanto spiegato all'ANSA  da fonti inquirenti l'ipotesi che l'incendio possa essere stato doloso non è mai stata avanzata ai pm foggiani né dai Vigili del fuoco né dalle altre forze di polizia intervenute sul posto. L'inchiesta al momento non vede persone indagate ed è a carico di ignoti.

Ieri era cominciato lo sgombero del ghetto

Lo sgombero della baraccopoli era iniziato due giorni fa dopo l'ordine della direzione distrettuale antimafia di Bari, nell'ambito di un'inchiesta avviata nel marzo del 2016 e culminata con il sequestro probatorio con facoltà d'uso del "villaggio" per presunte infiltrazioni della criminalità. Ieri, giovedì due marzo, un centinaio di lavoratori migranti si sono rifiutati di lasciare il ghetto in assenza di ua soluzione alternativa dignitosa ed hanno protestato davanti alla prefettura di Foggia, chiedendo di parlare con il prefetto. Nell'ultimo anno la baraccopoli è stata colpita da due importanti incendi che l'hanno in parte distrutta, salvo venire in seguito ricostruita nel giro di pochi giorni. Dal 2012 a oggi è il settimo incendio e quello dalle conseguenze più gravi.

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