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Foggia: buttafuori insegue 18enne fuori dalla discoteca e lo massacra di botte. Ora è in coma

Alessandro Di Fiore, buttafuori di 37 anni, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. I medici hanno riscontrato all’altezza della nuca della vittima un foro di ingresso con la presenza all’interno della mandibola di un corpo estraneo.
A cura di Davide Falcioni
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Dopo averlo inseguito per centinaia di metri l'ha raggiunto e picchiato con violenza alla testa, lasciandolo a terra in fin di vita. E' quanto ricostruito dalla polizia di Foggia in merito all'aggressione a un diciottenne avvenuta all’esterno della discoteca Domus, alla periferia della città garganica. Secondo gli inquirenti l’autore del pestaggio sarebbe  il buttafuori del locale, Alessandro Di Fiore, 37 anni, arrestato con l’accusa di tentato omicidio. La vittima è ricoverata da domenica notte in prognosi riservata nell’ospedale di San Giovanni Rotondo.

I dottori hanno riscontrato all’altezza della nuca del ragazzo un foro di ingresso con la presenza all’interno della mandibola di un corpo estraneo: non è escluso che possa trattarsi addirittura di un proiettile, ipotesi che farebbe immaginare un tentativo di vera e propria "esecuzione". Nei prossimi giorni il 18enne sarà sottoposto ad un intervento chirurgico per l'estrazione del frammento. Di Fiore ha precedenti penali specifici per reati contro la persona e, al momento dell’arresto, gli agenti hanno trovato nella sua abitazione tre sfollagente telescopici ed una pistola giocattolo priva di tappo rosso con relativo caricatore.

Il ragazzo sarebbe stato brutalmente picchiato mentre tentava di entrare in discoteca. Il suo ingresso sarebbe stato impedito dal buttafuori e ne sarebbe nato un battibecco, con spinte e schiaffi. “Vista l’aria piuttosto tesa – ha spiegato il capo della squadra mobile di Foggia, Roberto Pititto – i tre ragazzi sono fuggiti via. Ciò nonostante Di Fiore ha inseguito la vittima per un centinaio di metri. Fino a quando non l’ha raggiunta e picchiata ripetutamente colpendola al capo”. Nonostante le ferite il ragazzo ha continuato a camminare per chilometri, fino a trovare una volante della polizia e chiedere aiuto. Prima dell'arrivo di un'ambulanza ha fornito agli inquirenti informazioni utili per la identificazione dell’aggressore.

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