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Foggia, bimbo affetto da paralisi cerebrale escluso dalla mensa della scuola

E’ stata la mamma a denunciare la situazione, raccontando come la scuola abbia proposto due soluzioni: che sia la famiglia a pagare un assistente, o che il bimbo venga ripreso prima dei pasti.
A cura di Davide Falcioni
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Undici anni e una paralisi cerebrale molto grave. Eppure da oggi Francesco Di Bari, questo il nome del bambino, non potrà più pranzare insieme ai suoi coetanei nella mensa della scuola elementare di Foggia che frequenta, cioè l'istituto Santa Chiara-Pascoli-Altamura, perché non c'è personale a sufficienza per garantirgli l'assistenza necessaria. A denunciare la vicenda è stata Loredana De Cata, madre del bambino, che in un post sul suo profilo Facebook ha scritto: "Lunedi 15 ottobre riprenderà il servizio mensa nelle scuole di Foggia, ma per Francesco non ci sarà mensa. Anzi il pasto per lui arriverà, ma non ci sarà nessuno che lo aiuterà a mangiare. Francesco non può mangiar da solo, ha una paralisi cerebrale infantile, quindi ci vuole una persona che lo imbocchi. Lo scorso anno dopo varie lotte è arrivata un OSS (operatore socio sanitario). Stamattina la referente al sostegno della scuola mi chiama per dirmi che lunedì non ci sarà nessuno che farà mangiare Francesco e che vi sono due soluzioni alternative: 1 andare a prendere Francesco prima dei pasti ; 2 la famiglia paga da se un OSS (visto che Francesco prende indennità e assegno di cura)".

Non si è fatta attendere la replica della scuola, che ha spiegato come il bambino sia costantemente assistito, ma che chi lo fa non è abilitato a supportarlo durante i pasti: "Nella classe dell'alunno sono in servizio alcuni insegnanti curricolari e ben due docenti di sostegno, proprio per coprire l'intero arco di funzionamento del plesso, che osserva un orario a tempo pieno. Inoltre, il team messo a disposizione è arricchito dal supporto di due collaboratori scolastici che, volontariamente e senza alcun compenso aggiuntivo, hanno offerto e offrono la loro preziosa disponibilità, provvedendo alla cura personale e all'igiene dell'alunno. E' stata, inoltre, richiesta all'Amministrazione comunale, Assessorato Politiche Sociali, l'assegnazione di un educatore, che presta servizio sin dall'inizio dell'anno scolastico. L'educatore fornisce assistenza specialistica funzionale ai processi di apprendimento e alla socializzazione degli alunni con disabilità, ma non può essere utilizzato per le operazioni connesse alla somministrazione del pasto. In questo quadro va citata anche la posizione incomprensibile dell'A.S.L. che, interpellata periodicamente in merito alla questione dell'alunno, non ha reso disponibile la figura dell'assistente, nell'anno scolastico in corso e negli anni pregressi".

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