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Flirtano in pubblico, tre giovani coppie fustigate in piazza in Indonesia

La pratica nella provincia di Aceh dove vige la Sharia, presto però la fustigazione avverrà a porte chiuse nelle carceri.
A cura di Antonio Palma
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Fustigati in piazza solo per aver parlato tra di loro in pubblico senza che vi fosse un rapporto di parentela. È l'assurda condanna inflitta oggi a tre giovani coppie indonesiane accusate di aver flirtato in pubblico, cosa severamente vietata dalla legge locale che si ispira alla sharia islamica. I sei giovani sono stati picchiati con 22 colpi di scudiscio di fronte a una folla festante di circa mille persone, tra cui alcuni turisti provenienti dalla Malaysia, che in molti casi hanno ripreso la scena con i loro telefoni cellulari. Insieme a loro punite anche due donne accusate del reato di prostituzione e condannate a 11 colpi di scudiscio. Per l'occasione è stato allestito un palco in piazza a Banda Aceh, capoluogo della provincia indonesiana di Aceh, la più conservatrice del Paese dal punto di vista religioso dove la pratica purtroppo è diventata comune da alcuni anni.

Nella provincia infatti la sharia è applicata dal 2001 e cioè da quando le autorità indonesiane garantirono tale diritto nei negoziati con un movimento separatista locale protagonista di decenni di guerriglia. analoghe pene a quella di oggi ma con un numero di fustigate maggiore sono inflitte anche per l'adulterio e le relazioni omosessuali. La punizione però potrebbe essere l'ultima del genere che sarà eseguita in pubblico, dato che nelle scorse settimane il governatore provinciale ha annunciato la decisione di tenerle a porte chiuse nelle carceri. Una presa di posizione dopo la condanna internazionale dello scorso anno a seguito del diffusione di alcuni video delle punizioni. Le nuove norme non vietano agli adulti di assistere alle punizioni ma per ovvie ragioni non saranno più eventi affollati di gente e soprattutto la registrazione video non sarà consentita. Una decisione che però non è stata accolta bene da alcune associazioni islamiche locali che nei giorni scorsi hanno manifestato protestando contro la novità, sostenendo che punire i colpevoli a porte chiuse ridurrà l'effetto di deterrenza della legge islamica.

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