Firenze: uomo minaccia una donna in strada. Preso a calci e arrestato dalla polizia

Firenze, via Torselli. E' la notte tra venerdì 3 e sabato 4 novembre e sono circa le tre e mezzo quando un metronotte si imbatte in una scena preoccupante e decide di dare l'allarme alla polizia. In mezzo alla strada c'è un uomo che grida nei confronti di una donna con fare minaccioso. Non è chiaro se possa o voglia farle del male, ma è evidente che si tratta di una situazione al limite perché il pericolo di un'aggressione è concreto.

Una volante arriva nel giro di qualche minuto, mentre da una finestra vicina una signora assiste preoccupata a tutta la scena. Gli agenti scendono dall'auto di servizio, ma anziché calmarsi l'uomo va su tutte le furie e continua ad urlare sempre più forte: potrebbe essere ubriaco oppure sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, così gli agenti decidono di prendere di petto la situazione. "C'è la polizia, stai zitto", dice uno dei poliziotti mettendosi faccia a faccia contro l'uomo. "Sì lo so la polizia", risponde il 35eenne di nazionalità romena prima di continuare a inveire contro la donna dall'altra parte della strada. Pochi istanti dopo i poliziotti decidono di far scattare il fermo. Uno dei due agenti dà un calcio alle gambe al 35enne per farlo cadere a terra e riuscire ad immobilizzarlo, mentre il suo collega infierisce – chissà per quale ragione – sferrando all'uomo ormai a terra un secondo calcio. Il 35enne viene ammanettato, ma continua a divincolarsi e a gridare arrivando a minacciare gli uomini in divisa: "Non mi rompere il cazzo. Vi spacco la faccia. Chiamate l'ambulanza che vi spacco la testa".

Quando ormai gli agenti sembrano essere riusciti a immobilizzarlo, il 35enne colpisce la portiera dell'auto di servizio. Per questo si becca un nuovo calcio da uno di tre poliziotti, comportamento che il questore Alberto Intini ha definito "impeccabile". "Cosa dovevano fare gli agenti? – ha detto – Lasciarlo andare via? Permettere che saltasse addosso alla donna? Non c’è nessun ‘caso’, i poliziotti hanno contenuto con una forza proporzionata quello che era un comportamento illecito e illegale. Certo hanno dovuto usare una forza tale da renderlo innocuo. E’ stato un intervento complesso, delicato e per certi aspetti pericoloso, ma quella del fermato era una resistenza molto forte".