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Firenze. Massacrata nel parco a 17 anni, la giovane: “Perché a me, cos’avrò mai fatto?”

L’adolescente, alle telecamere della Rai, ricorda quel che è successo la notte tra il 13 e 14 ottobre scorso al Parco dell’Ambrogiana di Montelupo Fiorentino: “Vorrei tornare lì, magari per capire meglio cosa mi è successo”.
A cura di Biagio Chiariello
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 “Perché a me? Che ho fatto, che avrò mai fatto?”. Ha parlato per la prima volta in tv la 17enne aggredita e ferita gravemente la mattina del 14 ottobre al Parco dell'Ambrogiana di Montelupo Fiorentino (Firenze). Lo ha fatto a La Vita in Diretta, il programma di Rai 1 condotto da Francesca Fialdini e Marco Liorni. La ragazza, con il volto oscurato davanti alle telecamere essendo minorenne, ha detto che "in parte, sì, mi fa paura pensare a quello che è successo” ma “vorrei ricordare. Perché così, ho tante domande e basta". Ed effettivamente sono ancora diversi i punti da chiarire, come per esempio perché la giovane si trovasse dalle parti dell'Ambrogiana ."Non volevo andare dove volevano andare i miei amici, ero stanca, avrei aspettato il primo treno. Volevo dormire dopo la serata in discoteca. C'è una scorciatoia, volevo passare di lì. Non ricordo come sono arrivata fino al parco" ha detto la 17enne.

La giovane aveva riportato svariati traumi cranici, un occhio tumefatto, piccoli tagli e alcune abrasioni. Anche i talloni dei piedi erano rimasti feriti: la giovane è stata trascinata per centinaia di metri e nascosta dietro un muretto lungo viale Umberto I. Non riesce ancora a spiegarsi il motivo di tanta violenza: "Che avrò mai fatto? In parte mi fa paura ricordare ma così ho solo tante domande. Non ce la faccio. Ci penso tutti i giorni ma niente. La 17enne sostiene che i suoi amici volessero andare “da un'altra parte, però io non ci volevo andare e ho detto ‘va beh, aspetto il primo treno e vado a casa’. Volevo andare verso la stazione per questo motivo" spiega. La ragazza è stata dimessa nei giorni scorsidall’ospedale ‘San Giuseppe’ di Empoli. L’idea della ragazza sarebbe quella di tornare al parco “quando starò meglio. Ho pensato di tornarci con chi mi ha trovato lì, coi poliziotti. Magari possono aiutarmi a ricordare qualcosa. Sicuramente non voglio tornarci da sola”.

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