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Firenze, condizionatore rotto all’Accademia: proteste e malori sotto al David

Una guida turistica si è sentita male per il caldo. La direttrice confida che in settimana il guasto sarà riparato. L’impianto di aria condizionata nel celebre museo fiorentino è vecchio di 40 anni.
A cura di Susanna Picone
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Temperature record all'esterno e l'impianto di aria condizionata (vecchio di quaranta anni) all'interno dell'Accademia che si blocca e fa registrare un caldo tropicale anche sotto al David di Michelangelo. La combinazione ha creato gravi disagi in questi giorni al celebre museo fiorentino che ospita, tra le tante opere, il capolavoro di Michelangelo. In particolare i tantissimi turisti che ogni giorno arrivano all’Accademia di Firenze hanno sofferto al piano terra, dove maggiormente si avvertiva il disagio provocato dal guasto del condizionatore. C’è chi ha parlato di turisti che barcollavano sudando come in una bolgia infernale e quindi molto provati anche durante la visita al museo.

Una guida turistica si è sentita male – Una situazione che ha scatenato delle polemiche ma anche dei malori. Una guida turistica si è infatti sentita male e le associazioni delle guide hanno deciso di rispondere ai disagi scrivendo una lettera alla direzione e chiedendo “un incontro per trovare una soluzione”. Da parte sua la direttrice del museo, Cecilie Hollberg, ha confermato l’incidente alla Galleria dell’Accademia: “Si è verificato un problema al gruppo di refrigerazione del sistema di climatizzazione”, ha spiegato confidando che in settimana il guasto sarà riparato. La soluzione non è infatti immediata e forse il sistema di condizionamento dell’aria della Galleria dell’Accademia riprenderà a funzionare solo dal prossimo giovedì.

La direttrice del museo assicura che le opere d’arte non stanno soffrendo di questa situazione – “Voglio in ogni caso rassicurare – ha aggiunto la direttrice del museo di Firenze – che la situazione non ha alcun riflesso sulla conservazione delle opere che non corrono alcun pericolo perché sono continuamente monitorate e sotto controllo. Ma sono molto dispiaciuta per i lavoratori del museo, per le guide e i visitatori”.

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