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Firenze, vende la figlia 13enne come sposa a un rom per 15mila euro: condannato

La ragazza, residente alla periferia di Firenze, era stata promessa in sposa dal padre a un giovane rom serbo residente in Francia al prezzo di 15mila euro. In attesa delle nozze doveva rimanere vergine, dimagrire, curare la pelle del viso e imparare i lavori domestici. Da quel giorno del 2013 per la giovane iniziò la segregazione durata quattro anni.
A cura di Susanna Picone
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Tredici anni di reclusione. È la decisione che il tribunale di Firenze ha preso per un cinquantenne serbo arrestato dalla polizia il 14 settembre 2017 con l'accusa di aver segregato in casa la figlia minorenne e di averla promessa in sposa in cambio del pagamento di quindicimila euro. L’uomo è stato condannato in primo grado per il reato di riduzione in schiavitù. Secondo l'accusa, la figlia dell’imputato sarebbe rimasta segregata in un'abitazione popolare alla periferia di Firenze per quattro anni, dal 2013 al 2016. Quando è iniziato il suo incubo la ragazzina aveva appena tredici anni. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, la giovane non poteva uscire poiché il padre l'aveva promessa in sposa a un connazionale residente in Francia, come loro appartenente a una famiglia di etnia rom. Fortunatamente la minore, che non voleva sposare un uomo che non aveva neppure mai visto, trovò il modo di denunciare quanto le stava accadendo.

Come è riuscita a salvarsi la minore – Anche se il padre le aveva tolto la sim per impedirle di telefonare, lei grazie allo smartphone e una rete wi-fi in strada riuscì a chiedere aiuto tramite la chat di un videogioco. Un ragazzino residente in Sicilia, dopo aver letto quanto le scriveva la coetanea fiorentina, raccontò tutto ai suoi familiari facendo così scattare le indagini. Da quanto emerso,  l’imputato aveva concordato con la famiglia del promesso sposo che in attesa delle nozze la minore avrebbe dovuto mantenere la verginità, dimagrire, curare la pelle del viso e imparare a fare le faccende domestiche. Lei, per evitare a tutti i costi quel matrimonio che non voleva, aveva anche iniziato a mangiare di più per ingrassare nella speranza di non piacere più al fidanzato che era stato scelto per lei. Durante il processo, i legali del cinquantenne hanno affermato che la ragazzina si sarebbe inventata tutto. È stato però ascoltato anche l'amico della ragazzina: "Mi ha sempre detto che voleva solo essere libera di decidere la persona con cui stare, sentirsi amata e non andare in Francia dove la volevano magra, vergine e brava a pulire".

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