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Firenze, bandiera neonazista in caserma: al carabiniere tre giorni di consegna semplice

Il procedimento disciplinare interno dell’Arma dei carabinieri si è concluso con una condanna a tre giorni di consegna semplice per il militare.
A cura di Antonio Palma
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Una condanna a tre giorni di consegna semplice, si è conclusa così l'inchiesta interna dell'Arma dei carabinieri nei confronti del militare che aveva appeso nella propria camera della caserma Baldissera di Firenze la bandiera imperiale tedesca spesso usata da militanti neonazisti. La vicenda aveva occupato le pagine dei giornali nel dicembre scorso dopo che un giornalista di passaggio davanti alla caserma, sede del sesto Battaglione Carabinieri Toscana, aveva scorto da una finestra visibile dalla strada la bandiera in bella mostra nella camerata. Il militare si era difeso spiegando che non sapeva che quel vessillo risalente al periodo del Secondo Reich, bandiera della Kaiserliche Marine, fosse diventato col tempo anche un simbolo di gruppi neonazisti tedeschi.

“L’ho comprata su Internet, sono un appassionato di quel periodo storico, non sapevo che fosse un simbolo dei neonazisti. Quella bandiera per me rappresenta solo un periodo storico al quale mi sono appassionato, niente di più" aveva spiegato il giovane carabiniere classe 1995, studente universitario iscritto alla facoltà di Storia. Contro di lui però era stato aperto un procedimento disciplinare ora concluso con la condanna a tre giorni di consegna semplice, perché, si legge nella contestazione, "affiggeva alla parete della camera in uso materiale privato, tra cui una bandiera di guerra della marina imperiale tedesca talvolta utilizzata in contesti di apologia di istituzioni non democratiche, che è stata ripresa dall’esterno da giornalista e successivamente pubblicata sul web e diffusa dalle maggiori testate giornalistiche nazionali. Il comportamento tenuto ha causato l’esposizione mediatica dell’Istituzione e del Reparto di appartenenza, con grave lesione dell’immagine dell’Arma in relazione alla sua estraneità alle competizioni politiche".

Come scrive Grnet.it, i legali del carabiniere hanno preannunciato un ricorso gerarchico perché a loro dire "è inaccettabile che il ragazzo venga sanzionato non per il reale significato della sua azione e del vessillo affisso nel proprio alloggio, ma per il significato ad esso erroneamente attribuito da un giornalista e, ancor peggio, da gruppi neonazisti stranieri a digiuno di Storia, oltre che di etica". Del resto lo stesso militare nella memoria difensiva il militare aveva chiarito che non conosceva "l'utilizzo distorto (e storicamente errato) della bandiera in questione operato da alcuni gruppi estremisti ed antidemocratici tedeschi o europei" assicurando che di questi  "non condivide minimamente le ideologie o le idee politiche, tanto meno ne fa parte".

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