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Festino a base di droga e sesso finisce male: trans accoltellata, arrestato dentista

Sono ancora da chiarire i contorni della notte folle vissuta all’interno di un’abitazione nel cuore di Chieti Scalo. Un professionista di 30 anni deve rispondere di tentato omicidio e detenzione ai fini di spaccio. In base alla versione difensiva, lui pensava di aver ingaggiato una prostituta.
A cura di Biagio Chiariello
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È finito nel sangue, con una transessuale accoltellata ed un professionista indagato per tentato omicidio, un festino a base di sesso e droga consumato all'interno di un appartamento nella centralissima viale Benedetto Croce a Chieti Scalo. Silvana V. sarebbe stata picchiata e accoltellata più volte. A colpirla – per l’accusa – è stato il padrone di casa, O.E., odontoiatra di 30 anni originario di Casalincontrada: i carabinieri della stazione locale lo hanno arrestato per tentato omicidio. Il litigio sarebbe scoppiato per un mancato accordo sul prezzo della prestazione sessuale.

Secondo le ricostruzioni, verso le sette di mattina la presunta vittima, con ferite e traumi su tutto il corpo, lascia l’appartamento e sale sul primo pullman. L’autista la vede coperta di sangue e chiama il 118, per poi lasciare alla fermata più vicina all’ospedale. I medici del pronto soccorso trovano tagli e ferite su viso, gambe e mani: ricoverata in Otorinolaringoiatria, ne avrà almeno per 40 giorni. Il dentista ora deve rispondere di tentato omicidio e di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’arma utilizzata  – un coltello di ceramica con una lama di 20 centimetri – è stata ritrovata a casa dell’amico che ha partecipato al festino, Danilo D.G.: era nascosto in bagno insieme ai vestiti sporchi di sangue di entrambi i giovani. Il 30enne arrestato è rinchiuso nel carcere di Madonna del Freddo su disposizione del pm Marika Ponziani. “Avevamo contattato una escort, attraverso un sito internet, ma quando abbiamo scoperto che era un trans abbiamo detto che non eravamo interessati ad alcuna prestazione – è la sua versione -. A quel punto è andata su tutte le furie perché voleva essere pagata a ogni costo: ha spaccato una bottiglia di vetro e si è scagliata contro di noi. Ne è nata una colluttazione: noi abbiamo cercato solo di difenderci riportando anche delle ferite. Poi è andata via”.

Le indagini sono ancora in corso per identificare gli altri componenti del festino. Da valutare anche la posizione del padre dell’indagato. Avvisato dal figlio domenica mattina, l’anziano è stato notato dai carabinieri mentre lavava le scale del palazzo in cui è avvenuto il festino. Rischia una condanna per favoreggiamento ed occultamento delle prove.  La posizione di Danilo D.G. è ancora al vaglio degli inquirenti. Secondo il racconto della vittima, infatti, lui non avrebbe partecipato all’aggressione.

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