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Filippo cade in piscina e muore, donati gli organi. La mamma: “Ora vive in altri 4 bimbi”

“La generosità dei genitori del piccolo Filippo Murga Lara ha fatto in modo che quattro vite altrimenti condannate venissero salvate. Laura Pennesi, mamma del bimbo: “Io mi sono immaginato la telefonata che arriva a casa di chi sta per perdere un bambino, mi sono vista quella gioia e ho capito che donare era la cosa giusta”.
A cura di Biagio Chiariello
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Dall’oscurità della tragedia alla luce della vita donata. Laura Pennesi non potrà più abbracciare il suo Filippo, il bimbo deceduto a seguito dell’incidente che lo ha visto coinvolto, a Penna San Giovanni, in provincia di Fermo, annegato in pochi centimetri di acqua nella piscina. Ora però il piccolo vive in altri quattro bimbi, più o meno della stessa età, le cui famiglie attendevano con ansia di poter procedere ad un trapianto di organi. ”Erano destinati alla morte e invece ora vivono grazie agli organi che abbiamo potuto donare. Oggi voglio dare questo messaggio, perché nessuna morte resti vana, perché almeno questo sacrificio porti ancora vita e speranza” dice col sorriso sulle labbra, Laura Pennesi, che nonostante il dramma dei giorni scorsi, oggi già guarda avanti.

All’inizio si pensava che si potesse procedere solo alla donazione del cuoricino di Filippo, poi invece  è arrivata la notizia che l’espianto riguardava anche i polmoni e il fegato. “Io mi sono immaginata la telefonata che arriva a casa di chi sta per perdere un bambino – spiega la donna a Il Resto del Carlino – e che invece viene a sapere che c’è un donatore, mi sono vista in testa quella gioia, le chiamate a tutte la famiglie per fare presto, la vita che ricomincia e ho capito che era la cosa giusta”.

In effetti la scelta di donare gli organi in momenti così tragici come quelli della morte di un bambino è tutt’altro che scontata come sembra. Sono più quelli che optano per il no. E anche per questo Laura ha deciso di rendere nota la sua scelta. “Capisco le resistenze che ci sono tra chi pensa sia troppo difficile decidere – ammette la donna – ti dicono che, nonostante ci sia la morte cerebrale, devono tenere comunque in vita il bambino e questa cosa è davvero difficile da vivere. E capisco anche chi pensa a lasciare intatto il corpicino, ma davvero così si lascia che a vincere sia la morte. Spero che il nostro esempio possa far cambiare idea a qualcuno che magari è indeciso, perché lasci che si compia un destino più alto, che non possiamo capire in questo momento” dice la donna.

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