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Filippine. Criminali a soli 9 anni, il disegno di legge che fa discutere

Sono sempre più i ragazzini sfruttati dai trafficanti di droga nelle Filippine. Da qui la proposta di legge per “proteggere” i minori, che comunque non andranno in carcere, ma sottoposti a misure come la riabilitazione e l’inserimento. Ma le opposizioni non ci stanno: così “rischiano di essere criminalizzati e stigmatizzati per tutta la vita”.
A cura di Biagio Chiariello
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Sta facendo molto discutere nelle Filippine la proposta di legge approvata in Commissione giustizia della Camera dei deputati che intende ridurre da 15 a nove anni l’età minima per la responsabilità penale. La proposta (9 voti a favori e solo uno contrario), che passa ora alla discussione del Senato, vede anche l’appoggio del presidente Rodrigo Duterte, che già tempo fa aveva sollecitato una riforma in tal senso, dichiarando: “I nostri giovani devono accettare le responsabilità delle azioni che commettono ed essere soggetti ai programmi previsti dal governo”.

Cosa dice la legge

Secondo la legge proposta, i bambini di età compresa tra nove e diciotto anni che commettono reati gravi come omicidio, omicidio, stupro e violazioni del Comprehensive Drug Act del 2002 saranno affidati a un Centro di intervento e supporto giovanile intensivo (IJISC), una struttura speciale all'interno del "Bahay Pag-asa", l’istituto per la cura e il benessere giovanile. Ai ‘baby-criminali’ sarà richiesto di sottoporsi a un "programma di intervento multidisciplinare più intenso", previa autorizzazione scritta dei genitori o su richiesta di “impegno involontario” da parte del Dipartimento Welfare Sociale.  Salvador Panelo, portavoce della presidenza, ha spiegato che la legge intende proteggere i minori. “Dal momento che i criminali sfruttano i bambini, se ora c’è una legge che criminalizza i minori a partire da una determinata età, i criminali non li sfrutteranno più perché diventerà inutile”.

Sempre più minori sfruttati dai trafficanti

Secondo gli ultimi dati delle autorità, sempre più minori vengono impiegati dai trafficanti di droga come corrieri, oppure svolgono altre “commissioni”. Il disegno di legge incarica il giudice di valutare se il minore abbia agito con “intenzionalità”. Se ciò risulta certo, allora il ragazzo potrà incorrere nelle sanzioni previste per legge. Come detto, il minore non andrà in carcere ma incorrerà in misure quali “la riabilitazione e l’inserimento”.

Le critiche dell'opposizione

“Si tratta di una decisione che va contro le famiglie, contro i poveri ed è completamente ingiusta”, è  la critica del senatore Antonio Trillanes, una delle principali voci dell’opposizione. “Inoltre, promuove una società spietata che non ha considerazione delle persone”, ha aggiunto. Anche le organizzazioni per i diritti dei minori sono contro la proposta. L’ong Karapatan ad esempio ha sottolineato come la decisione di ridurre a nove anni l’età punibile rappresenta “un grande pericolo per i bambini”, che così “rischiano di essere criminalizzati e stigmatizzati per tutta la vita”.

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