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Fiducia su Rosatellum, Marcucci (Pd): “Grillo era contrario al voto segreto, ora ha cambiato idea”

Andrea Marcucci, senatore del Pd, intervistato da Fanpage.it spiega i motivi che hanno portato la maggioranza a porre la questione di fiducia sulla legge elettorale, il Rosatellum bis: “La fiducia è stata imposta dalla decisione di M5S, Mdp e di Si di ricorrere al voto segreto su almeno 48 emendamenti. Io ricordo che nel 2013 Grillo disse che il voto segreto era deleterio ed un modo per nascondere ai cittadini il vero volto dei politici. Io la penso ancora così”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il governo e la maggioranza sembrano poter passare indenni i voti di fiducia al Senato sulla legge elettorale: oggi sono previste le votazioni su cinque fiducie, poste su altrettanti articoli del Rosatellum bis. Il senatore del Pd Andrea Marcucci, intervistato da Fanpage.it, spiega perché si è arrivati alla decisione di porre la tanto contestata questione di fiducia: “È stata imposta dalla scelta di M5s, Mdp e Si di ricorrere al voto segreto”, dice sostenendo che “gli elettori hanno il diritto di sapere come votano i parlamentari” e condannando la pratica del voto segreto che definisce come uno “strumento per organizzare imboscate”.

Era inevitabile porre la questione di fiducia sulla legge elettorale?

“La fiducia è stata imposta dalla decisione di M5S, Mdp e di Si di ricorrere al voto segreto su almeno 48 emendamenti. Io ricordo che nel 2013 Grillo disse che il voto segreto era deleterio ed un modo per nascondere ai cittadini il vero volto dei politici. Io la penso ancora così. Non è una questione etica o di coscienza, è la legge elettorale, gli elettori hanno il diritto di sapere come votano i parlamentari”.

Il Pd ha deciso di ricorrere alla questione di fiducia perché non si fida dei suoi senatori e temeva di non avere i numeri per la maggioranza?

“Da sempre, e in questa legislatura in particolare, il voto segreto è stato lo strumento per organizzare imboscate. Abbiamo come legge elettorale due sentenze della Consulta non omogenee, il Parlamento aveva l'obbligo di trovare un accordo su una legge elettorale condivisa. C'è un'ampia maggioranza a sostenerla, a riprova della serietà dell'accordo raggiunto sulla legge Rosato”.

La questione di fiducia è stata posta per evitare il rischio di voti segreti sulle minoranze linguistiche: un rischio causato dallo stesso Pd con il cambio del regolamento del Senato?

“Il regolamento del Senato consente il ricorso al voto segreto sulle minoranze linguistiche, e M5S, Mdp e Si si sono divertiti a presentare decine di emendamenti proprio per far scattare il voto segreto. Un palese tentativo ostruzionistico, al quale non si poteva che rispondere con la fiducia”.

Siete preoccupati dalle simulazioni sul Rosatellum bis secondo cui il Pd rischia di prendere molti meno seggi rispetto al 2013?

“Una bufala, o meglio una fake news. Le ricordo soltanto che le proiezioni, se vogliamo chiamarle così, sono state elaborate sui dati delle amministrative e la coalizione del centrosinistra è composta dai soli Pd e Ap. Nei collegi uninominali giocheremo ad armi pari ovunque, anche al Nord, i candidati devono metterci la faccia, ed io sono certo che il Pd avrà ottimi risultati”.

Non temete che la decisione di porre la fiducia sulla legge elettorale possa avvantaggiare il Movimento 5 Stelle?

“Li sfidiamo: un partito che in cinque anni ha detto tutto ed il contrario di tutto, governato da un'azienda, la Casaleggio, che sceglie i candidati solo su indicazione di Grillo. Gli italiani avranno buon senso, vedrà”.

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