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Fidanzati uccisi a Pordenone, il nomade coinvolto nel duplice omicidio è evaso dai domiciliari

Lorenzo Kari, già evaso dal Cro di Aviano, aveva testimoniato al processo per l’uccisione di Trifone Ragone e Teresa Costanza al Palasport di Pordenone. Le sue parole però erano state giudicate prive di fondamento ed era stato indagato per calunnia e false informazioni ai pm.
A cura di Biagio Chiariello
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Sono ormai più di tre settimane che Lorenzo Kari, 54 anni, coinvolto nel processo per l’omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, si è allontanato dai domiciliari ed ora è ufficialmente ricercato. Il nomade, nato a Gemona del Friuli, era già evaso dal CRO di Aviano nell’agosto 2015. All’epoca era detenuto al carcere di Pordenone per scontare una condanna per furti commessi nella provincia di Pordenone e, allo stesso tempo, era stato raggiunto a gennaio da un’ordinanza di custodia dal gip di Pordenone per furto in concorso. Nel mese di aprile però la sua latitanza era stata interrotta: Kari era stato arrestato dai carabinieri nel Padovano. Il 54enne a maggio aveva testimoniato a Udine al processo per il duplice omicidio del palasport di Pordenone. A lui portava una delle piste alternative per la morte dei due ragazzi, per la quale, al momento, l’unico imputato è Giosuè Ruotolo.

Nel luglio 2015 aveva rivelato di essere stato contattato da un imprenditore lombardo che gli aveva offerto 100mila euro per uccidere Teresa Costanza. La ragazza, secondo quanto affermato in aula da Kari, doveva essere eliminata assieme a Trifone Ragone perché conosceva il mandante di un omicidio avvenuto a Brescia. Gli inquirenti, però, non avevano trovato riscontri in merito alle sue dichiarazioni: non sono state trovate prove secondo cui tra Teresa e il presunto mandante vi fossero contatti e il detenuto di San Vittore che avrebbe messo in contatto il nomade con il mandante sostiene di non aver mai conosciuto l’uomo. Kari, quindi, era stato indagato per calunnia e false informazioni ai pm.

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