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Fidanzati travolti in moto a Condove: l’investitore “trascinato da impulso cieco e criminale”

Sono state rese note le motivazioni della sentenza di condanna per Maurizio De Giulio, l’elettricista di Nichelino che nel luglio 2017 a Condove (Torino) in Val di Susa, travolse con il suo furgone due fidanzati in moto. Lei, la 27enne Elisa Ferrero, morì sul colpo, il compagno Matteo Penna rimase gravemente ferito.
A cura di Susanna Picone
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Maurizio De Giulio, l’elettricista cinquantatreenne di Nichelino (Torino) che il 9 luglio del 2017 travolse col suo furgone due giovani in moto uccidendo una ragazza, si è “lasciato trascinare da un impulso cieco e criminale pur prevedendo le conseguenze gravi e anche mortali” che avrebbe provocato il contatto tra il suo furgone e la motocicletta. Sono state rese note le motivazioni della condanna all’uomo che a Condove (Torino), in Val di Susa, inseguì e travolse con il suo van, dopo una lite di viabilità, Matteo Penna ed Elisa Ferrero. I due giovani fidanzati erano a bordo di una motocicletta: Elisa, ventisette anni, morì sul colpo mentre il suo compagno Matteo, trentuno anni, rimase ferito gravemente. Il gup di Milano Anna Calabi ha contestato l'aggravante dei futili motivi a Maurizio De Giulio e lo ha condannato a 15 anni e 8 mesi nel processo abbreviato per omicidio volontario aggravato e lesioni aggravate. Nelle motivazioni, il giudice ha ritenuto di concedere all’elettricista le attenuanti generiche perché “nel corso dei mesi ha mostrato un sincero pentimento, ha offerto un risarcimento del danno proporzionato alle sue risorse economiche, ha più volte dichiarato un profondo rammarico” per quanto accaduto nell’estate di due anni fa in Val di Susa.

Le scuse di De Giulio durante il processo – La sentenza di condanna per Maurizio De Giulio è arrivata lo scorso dicembre. Il pm Piero Basilone aveva chiesto quindici anni e tre mesi di carcere. Il giudice Anna Calabi, pur avendo condannato l'elettricista a 5 mesi in più rispetto alla richiesta del pm, ha derubricato il reato di tentato omicidio in lesioni aggravate in relazione alle gravi ferite riportate da Penna. Nel corso del processo l’investitore aveva chiesto scusa e parlato di “un incidente”. “È stato un incidente – aveva detto l'imputato davanti al gup – la moto ha rallentato e l’ho investita, ma non volevo uccidere nessuno”. Ma secondo l’accusa De Giulio inseguì la moto dei due fidanzati ad alta velocità, la colpì e la trascinò per metri senza frenare. La scena del furgone che travolge la moto è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza di un’azienda che si affaccia sulla strada dove è rimasta uccisa la ragazza.

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