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Fecondazione assistita, bocciato il divieto per le coppie fertili con patologie genetiche

Per la Corte Costituzionale la norma che vietava l’accesso alle tecniche di fecondazione assistita alle coppie che, seppur fertili, erano portatrici sane di patologie genetiche, è illegittima.
A cura di Davide Falcioni
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Le nuove linee guida sulla legge 40 del Ministero della Salute impediscono di ricorrere alla fecondazione assistita a chi è portatore di malattie genetiche, nonostante le molte sentenze degli anni passati dei giudici sull'argomento.

La norma che vietava l'accesso alle tecniche di fecondazione assistita alle coppie che, seppur fertili, erano portatrici sane di patologie genetiche, è illegittima. Lo ha deciso la Corte Costituzionale, che si è espressa in merito alla norma contenuta nella legge 40. Si tratta dell'ennesima decisione degli ermellini che colpisce i divieti di una legge molto discussa. Il ricorso era stato presentato da due coppie, i cui casi erano stati presi in esame dal Tribunale di Roma che aveva successivamente tirato in ballo la Corte Costituzionale.

In entrambe le situazioni il problema che si poneva è che queste persone, anche se portatrici di una malattia cromosomica e di una distrofia, essendo comunque fertili non potevano accedere alla fecondazione assistita, tecnica che invece sarebbe stata molto utile perché consente di fare la cosiddetta "diagnosi pre-impianto" e comprendere se gli embrioni sono sani oppure malati. Entrambe le coppie si sono rivolte ai giudici perché si sono sentite discriminate rispetto a quelle sterili, che quando ricorrono alla procreazione medicalmente assistita possono precedentemente verificare lo stato di salute dell'embrione. Gianni Baldini, uno dei legali delle coppie, spiega: "Finalmente è caduto un altro pezzo importante della legge 40 che discriminava in modo inaccettabile coppie malate. I nostri assistiti sono felicissimi, perché da domani potranno rivolgersi agli ospedali per cercare un figlio sano. Il prossimo appuntamento, con ricorsi già pendenti presso la Corte Costituzionale, è la battaglia contro il divieto di effettuare ricerca scientifica sugli embrioni malati o in sovrannumero rispetto a quelli utilizzati dalle coppie".

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