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Farmaci, l’Ema ritira dal mercato lo Zinbryta: “Gravi danni al cervello. Già 3 i morti”

L’agenzia europea del farmaco ha raccomandato il ritiro immediato del farmaco anti-sclerosi, che ha determinato gravi disturbi infiammatori del cervello in almeno 12 pazienti. “Gli operatori sanitari devono contattare immediatamente coloro che sono in terapia, interrompere il loro trattamento e prendere in considerazione alternative”.
A cura di Ida Artiaco
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L'Ema, l'Agenzia europea del farmaco, ha raccomandato la sospensione immediata e il richiamo dal mercato Ue del farmaco anti-sclerosi multipla Zinbryta* (daclizumab beta), in seguito a 12 segnalazioni, arrivate da tutto il mondo, di gravi disturbi infiammatori del cervello, tra cui encefalite e meningoencefalite, che in tre di questi casi sono stati addirittura fatali. Otto pazienti sono stati registrati nel territorio dell'Unione, di cui 7 in Germania e un altro in Spagna.  Il farmaco, si legge nella nota inviata alla Commissione Ue, può anche essere collegato a gravi reazioni immunitarie che colpiscono diversi altri organi. La decisione è arrivata a pochi giorni di distanza dall'annuncio delle aziende farmaceutiche americane Biogen e AbbVie di ritirare volontariamente il medicinale a livello mondiale.

Secondo quanto riferito dall'Ema, le persone in cura con daclizumab sono circa 8mila a livello globale, per la maggior parte in Germania. L'Agenzia regolatoria Ue spiega che, dopo una revisione del 2017 sugli effetti del farmaco sul fegato, il suo uso è stato limitato ai pazienti che avevano tentato altri 2 trattamenti modificanti la malattia e che non potevano essere sottoposti ad altre terapie. "Biogen ritiene che il ritiro volontario dal mercato mondiale di Zinbryta sia nel migliore interesse dei pazienti", ha dichiarato Alfred Sandrock, Executive Vice President and Chief Medical Officer del gruppo. "Biogen e AbbVie – ha aggiunto – continuano a dare priorità alla sicurezza e alla cura dei pazienti con sclerosi multipla a livello globale". Ai pazienti attualmente in cura con Zinbryta si consiglia di "rivolgersi al proprio medico di riferimento per qualunque domanda o dubbio". A loro volta, gli operatori sanitari devono contattare immediatamente i pazienti in terapia, interrompere il loro trattamento e prendere in considerazione alternative. Coloro che interrompono il trattamento devono essere seguiti per almeno 6 mesi".

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