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Famiglia sterminata a Paternò, l’incredulità dei cittadini: “Gianfranco era un ragazzo d’oro”

Rabbia e incredulità a Paternò, dove Gianfranco Fallica, consulente finanziario di 35 anni, ha ucciso la moglie Cinzia Palumbo, 34 anni, e i loro figli, Daniele e Gabriele, rispettivamente di 6 e 4 anni, prima di suicidarsi. Gli inquirenti brancolano nel buio per quanto riguarda il movente: problemi economici o gelosia? Chi conosce il killer è pronto a giurare: “Era un ragazzo d’oro. Un lavoratore ed era molto legato alla famiglia”.
A cura di Ida Artiaco
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Gianfranco e la moglie Cinzia.
Gianfranco e la moglie Cinzia.

Sono ancora sotto choc i cittadini di Paternò, in Sicilia, dove ieri, domenica 9 dicembre, Gianfranco Fallica, consulente finanziario di 35 anni, ha ucciso la moglie Cinzia Palumbo, 34 anni, e i loro figli, Daniele e Gabriele, rispettivamente di 6 e 4 anni, prima di suicidarsi. I loro corpi sono stati ritrovati l'uno accanto all'altro sul letto della coppia e vicino c'era anche l'arma, una pistola calibro 32, legalmente detenuta dal killer e utilizzata per la strage, effettuata molto probabilmente mentre le vittime ancora dormivano, con un colpo solo alla testa. Gianfranco conservava nella cassaforte di casa quella pistola, dal momento aveva il porto d’armi, preso anni fa per seguire la sua passione per la caccia. Ma la dinamica della tragedia è ancora al vaglio degli inquirenti, così come il movente.

Il 35enne non ha lasciato nulla, neanche un biglietto per spiegare i motivi del suo gesto, per cui gli inquirenti stanno scavando nella vita di questa famiglia apparentemente tranquilla per cercare di scoprire cosa abbia scatenato l'istinto omicida. Sono stati così sequestrati computer e cellulari. Tra le piste seguite c'è quella economica: il killer aveva avviato lo scorso mese di settembre un'attività nel centro cittadino, ma pare che nei giorni scorsi si sia lamentato con un conoscente del fatto che gli affari non andassero più come prima. Ma non si scarta neppure la pista passionale, del raptus di gelosia, anche se chi conosceva la coppia è pronto a giurare che una situazione del genere non sarebbe possibile, come sottolinea il quotidiano La Sicilia. Da scartare secondo i bene informati anche l'ipotesi della depressione. "Depressione? Ma quale depressione. Gianfranco era una persona splendida, tutta dedita alla famiglia, un bravo ragazzo. Per noi è stata una doccia fredda… Io l'ho saputo da Facebook", ha detto un cugino del 35enne, che ha poi anche dichiarato: "Era un ragazzo d’oro. Un lavoratore ed era molto legato alla famiglia. Lui con me è nato una seconda volta. Quando era piccolo gli salvato la vita". Insomma, per il momento il giallo resta mentre prosegue l'indagine coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro e condotta dal sostituto Salvatore Di Stefano e dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo.

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