Fa a pezzi due preziosi confessionali e li usa come legna da ardere, parroco nei guai
Voleva semplicemente mettere un po' di ordine in canonica sbarazzandosi di quello che credeva vecchio ed inutile mobilio tenuto a marcire senza un reale utilizzo. Così facendo però un parroco di una chiesa dell’Alessandrino è finito così seriamente nei guai e ora rischia si essere incriminato per il reato di danneggiamento dei beni sacri. È quanto accaduto a Pontecurone e più precisamente nella chiesa di Santa Maria Assunta dove alcuni di quei mobili erano in realtà tutelati dalla Soprintendenza per i beni artistici: si tratta di due confessionali risalenti all’ottocento e considerati preziose opere d'arte. Il parroco non ne sapeva nulla e, pensando di fare cosa buona, li ha smontati consegnandoli a un parrocchiano che ne ha fatto legna da ardere.
Il povero prete infatti li aveva visti tarlati e malridotti e pensava di fare spazio in chiesa. “Non era mia intenzione fare dei danni. Sono qui da poco, ho visto quegli arredi malmessi e ho fatto quel che ho fatto. Superficialmente, facendo un po’ di riordino in chiesa, ho pensato di sistemare quei due confessionali e un armadio che erano tutti marci e fatiscenti” ha spiegato infatti il sacerdote 65enne che ha scoperto l'errore solo quando è stato interpellato dalla Soprintendenza che gli chiedeva la fine di quei confessionali che dovevano rientrare in un lavoro di restauro complessivo della chiesa. Il suo caso è stato segnalato anche in procura e il parroco rischia ora una pesante sanzione