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Ex spia russa avvelenata: gas nervino vaporizzato sul cibo

L’ipotesi più accreditata è che l’agente nervino sia stato vaporizzato sul cibo consumato dall’uomo e da sua figlia: le condizioni dei due continuano ad essere gravi.
A cura di Davide Falcioni
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L'ex spia russa Sergei Skripal e sua figlia Yulia potrebbero essere stati avvelenati vaporizzando l'agente nervino nelle loro vicinanze oppure inserendolo nel cibo o nelle bevande che hanno ingerito. E' questa l'ipotesi principale su cui lavorano gli investigatori britannici nel tentativo di ricostruire cosa sia avvenuto la scorsa domenica a Salinsbury. Un'altra pista, anche'essa al vaglio degli inquirenti, è collegata al viaggio della figlia di Skripal, arrivata nel Regno Unito da Mosca la scorsa settimana portando un “regalo offerto da alcuni amici”, che potrebbe essere stato il vettore con il quale l’agente nervino è stato introdotto nel Paese.

Le condizioni dell'uomo e della figlia, ricoverati in terapia intensiva, sono ancora critiche, mentre la ministra dell’Interno Amber Rudd ha fatto sapere che l'agente di polizia avvelenato mentre prestava i primi soccorsi è cosciente e parla con chi lo visita, anche se le sue condizioni destano ancora preoccupazione. Rudd ha ribadito che la risposta del governo sarà “assolutamente energica” una volta acquisite le prove per punire un “crimine sfacciato e spericolato”. Nel frattempo un deputato conservatore, Nick Boles, ha nuovamente invocato la rottura delle relazioni diplomatiche con Mosca, senza attendere la fine delle indagini. Su posizioni analoghe, scrive il Times, c’è anche il laburista Chris Bryant.

Sergei Skripal, ex colonnello dei servizi segreti militari russi ma da una quindicina d’anni fuori dai ranghi perché sorpreso come agente doppio al servizio dell’MI6 britannico, è stato trovato senza sensi (insieme alla figlia) domenica. I due erano sdraiati sulla panchina di un centro commerciale. Ancora oggi le loro condizioni sono gravi e, stando a un alto funzionario citato dal Times, “pare che Skripal non ne uscirà”, mentre i medici “hanno speranze che la figlia possa riprendersi”. I due sarebbero stati avvelenati da un agente nervino, sostanza chimica che agisce sul sistema nervoso e che è stata utilizzata per assassinare il fratellastro di Kim Jong-Un all’aeroporto di Kuala Lumpur in Malesia a febbraio del 2017.

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