Evade dai domiciliari e se ne vanta su Facebook con tanto di selfie: ri-arrestato dai carabinieri
Accusato di maltrattamenti nei confronti della compagnia e di aver pestato un cameriere, si trovava gli arresti domiciliari. C’era rimasto però solo qualche giorno. Poi aveva manomesso il braccialetto elettronico e, prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, era partito per l’Albania. E da lì, neanche ventiquattro ore dopo, aveva cominciato ad aggiornare le foto del suo profilo Facebook, facendosi beffe delle autorità italiane con una serie di selfie insieme a ragazze o mentre sorseggia una birra e si gode un pranzo nella città di Elbesan. Dopo mesi di indagini i carabinieri di Mogliano Veneto sono riusciti a riacciuffarlo.
Lui è Albano Dova e la sua evasione dagli arresti domiciliari era stato uno smacco già solo per il fatto che il provvedimento era stato disposta affinché non si avvicinasse più alla fidanzata ucraina. Il 24enne era stato però rinviato a giudizio con l’accusa di lesioni gravissime: è uno dei componenti della banda di quattro picchiatori che la notte del 13 novembre 2016, a Preganziol, massacrò di botte Massimo Biasotto, 40enne cameriere che fu ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Treviso e tenuto a lungo in un coma farmacologico da cui si è risvegliato accusando gravi danni neurologici permanenti.
Ieri l'arresto la sua fuga è terminata: verso le 17.00, dopo essere stato individuato dal personale della Polaria di Venezia su di un volo in transito dall’Albania. Dova è stato preso in custodia dai militari della stazione locale veneta che, dopo avergli notificato i provvedimenti lo hanno portato nel carcere di Treviso.