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Eutanasia anche ai malati non terminali, in Svizzera è possibile

L’associazione svizzera Exit a.D.M.D. che si occupa di assistenza al suicidio ha deciso di estendere il suo aiuto anche alle persone malate ma che non sono in fase terminale. L’associazione opera nella Svizzera francese.
A cura di S. P.
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Eutanasia anche alle persone malate non terminali: accade nella Svizzera francese grazie a un’associazione che si chiama Exit a.D.M.D. Un’associazione che si occupa di assistenza al suicidio e che, appunto, ha deciso di estendere il suo aiuto anche alle persone anziane malate che non sono in fase terminale ma che desiderano mettere fine alla propria vita. L’associazione ha deciso di estendere l’eutanasia anche ai malati non terminali nel corso di un’assemblea generale di aprile. Exit a.D.M.D., che assiste solo i residenti in Svizzera, ha aiutato a morire 155 persone nel 2013. La maggior parte di coloro che hanno scelto l’eutanasia erano malati di tumore. Nella Svizzera tedesca l’associazione ha invece aiutato 459 persone lo scorso anno. La decisione dell’associazione di estendere l’eutanasia anche ai malati non terminali potrebbe essere presto condivisa anche dalle due associazioni gemelle che operano nella Svizzera tedesca e in quella italiana.

Perché estendere l’eutanasia anche ai malati non terminali – “Noi aiutiamo le persone malate che decidono di preferire una qualità della vita piuttosto che una quantità di sopravvivenza di pessima qualità”, così dall’associazione spiegano le ragioni della loro decisione. “Si tratta di quelle persone anziane che sono malate, che magari non hanno una malattia mortale a breve termine, ma che patiscono delle sofferenze”, così ancora il dottor Jerome Sobel per spiegare l’aiuto ai malati non terminali.

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