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Guerra in Ucraina

Zelensky: “Come nel 1940 difendiamo il mondo dai dittatori, l’Ucraina sarà indipendente per sempre”

Il presidente ucraino, nel suo discorso della notte, racconta i continui raid russi in vari punti del Paese bollandoli come “un tentativo di compensare i fallimenti dell’esercito russo”. E annuncia: “Difendiamo il mondo dai dittatori, l’Ucraina resterà indipendente per sempre”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Nel suo consueto discorso della notte il presidente Ucraino, Volodymyr Zelensky, comincia – come sempre – dal campo: "La giornata è cominciata con una serie di attacchi russi, molti missili sono caduti vicino a Leopoli, nelle Regioni di Sumy e Chernihiv nel Nord-Est e nel Luhansk nell'Est – spiega – le Regioni di confine hanno visto attività di sabotaggio russe". Poi sottolinea che tutto questo "non è solo una prova della nostra forza", né solo un tentativo "di creare tensione in tutto il Paese", ma "si cerca di compensare la serie di fallimenti dell'esercito russo nell'Est e nel Sud del nostro Paese". Insomma, secondo Zelensky non c'è alcun successo russo dimostrabile, perciò "questi raid, come i tanti precedenti, non cambiano sostanzialmente nulla". Inoltre le difese aeree "stanno diventando più forti".

Zelensky racconta di aver parlato prima con il cancelliere tedesco Scholz e poi con il presidente francese Macron. Si concentra maggiormente sulla conversazione con il capo dell'Eliseo, con cui si è parlato un po' di tutti i temi della guerra: dalle sanzioni – su cui il presidente ucraino dice di aspettarsi il sesto pacchetto Ue – ai negoziati di pace, che però sembrano fermi, ma anche i passaggi formali per entrare nell'Unione europea e l'evacuazione dall'acciaieria Azovstal. "Continuo a raccogliere il più ampio pubblico internazionale possibile per l'Ucraina – spiega Zelensky ai suoi cittadini – per sostenere il nostro Stato a tutti i livelli e allo stesso tempo fare pressione sulla Russia".

Il presidente ucraino racconta anche di essere intervenuto durante il festival di Cannes, celebre kermesse cinematografica in corso nel Sud della Francia. Come durante la seconda guerra mondiale "la lotta per la libertà può contare, in particolare, sulla potenza dell'arte", spiega Zelensky a chi lo ascolta. "Ora come nel 1940 bisogna difendere la libertà e il mondo dai dittatori – dice – il cinema può diventare la lingua della lotta". E infine, a proposito di premi, il presidente ucraino annuncia di aver premiato 165 soldati, di cui tre sono stati insigniti del titolo di "eroi dell'Ucraina" per via del loro "eccezionale coraggio mostrato in Donbass". Poi Zelensky conclude: "La cerimonia di premiazione si è tenuta a Kiev, una città che rimarrà ucraina, la capitale di uno Stato indipendente, dal 1991 e per sempre".

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