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Vandalizzate settanta opere del Museo di Berlino: sospetti su chef antisemita e complottista

In una serie di attacchi, è stato spruzzato del liquido oleoso su decine di opere d’arte e reperti esposti nei Musei di Berlino. Oltre a dipinti del XIX secolo, sono stati presi di mira anche sarcofagi egizi e antiche sculture in pietra, tutti pesantemente danneggiati. Principale sospettato è uno chef e complottista fanatico di 39 anni, Attila Hildmann.
A cura di Antonio Palma
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Otre settanta opere d’arte e reperti archeologici ospitati nei Musei di Berlino sono stati imbrattati e sfregiati nei giorni scorsi in un assurdo quanto inquietante episodio avvenuto nella ‘Museumsinsel’, l’oasi al centro di Berlino che comprende alcuni dei musei più importanti della capitale tedesca. A renderlo noto è la stampa locale precisando che l’attacco risale al 3 ottobre scorso, Giorno dell'unità tedesca, la festa nazionale per ricordare la Riunificazione della Germania. L’episodio descritto come uno dei più vasti attacchi contro opere d'arte e antichità nella storia della Germania del dopoguerra, è stato però tenuto finora in segreto per condurre nel massimo riserbo le indagini.

Spruzzato del liquido oleoso su decine di opere

In una serie di attacchi, è stato spruzzato del liquido oleoso su decine di opere d’arte e reperti esposti al museo di Pergamo, all'Alte Nationalgalerie e al Neues Meseum. Oltre a dipinti del XIX secolo, sono stati presi di mira anche sarcofagi egizi e antiche sculture in pietra, tutti pesantemente danneggiati. La terribile scoperta è sta fatta quando ormai l’autore si era già dileguato. L’ ‘Ufficio della Polizia Criminale di Stato, informato dei fatti, ha subito avviato una inchiesta e tutti i visitatori registrati quel giorno sono stati rintracciati dagli inquirenti perché diano un contributo alle indagini.

Sospettato chef complottista

La polizia di Berlino oggi ha confermato le notizie di stampa ma non ha voluto commentare ulteriori dettagli sull’attacco né sulle motivazioni. Secondo i media locali, però, le tracce indicano un'azione non pianificata e compiuta con tecniche improvvisate. Stando al Tagesspiegel, il principale sospettato è uno chef e complottista fanatico di 39 anni, Attila Hildmann, che in passato aveva definito il Museo di Pergamo come una "sede di satana" e centro dei "satanisti e dei criminali del coronavirus". In passato, Hildmann aveva tenuto diverse manifestazioni davanti ai musei di Berlino e il giorno dell'unità tedesca, a Berlino si erano svolte diverse manifestazioni di teorici della cospirazione.

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