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Usa, Corte Suprema cancella diritto d’aborto

La Corte Suprema americana ha cancellato la storica sentenza Roe v. Wade che per oltre 50 anni aveva garantito il diritto all’aborto.
A cura di Annalisa Cangemi
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Foto di Kevin Dietsch/Getty Images)
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La Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso di revocare la sentenza del 1973 sul caso Roe v. Wade, cancellando il diritto costituzionale di abortire. Ora gli Stati saranno liberi di decidere in autonomia: quasi la metà degli Stati, probabilmente, renderà l'aborto illegale. Sostanzialmente la decisione di oggi è un clamoroso passo indietro. D'ora in poi i singoli Stati potranno adottare le proprie leggi in materia, in assenza di una legge su scala nazionale.

"La Costituzione non conferisce il diritto all'aborto", si legge nella sentenza. La decisione è stata presa da una Corte divisa, con 6 voti a favore e 3 contrari. Si tratta di un vero e proprio terremoto costituzionale che avrà conseguenze sugli anni a venire. I tre giudici liberal, Stephen Breyer, Sonia Sotomayor e Elena Kagan, che hanno votato contro, hanno commentato così: "Con dispiacere – per questa Corte, ma soprattutto per i molti milioni di donne americane che oggi hanno perso una fondamentale protezione costituzionale – dissentiamo". I giudici nominati dall'ex presidente Usa Donald Trump durante il suo mandato hanno invece votato per l'abolizione della sentenza.

La storica sentenza ‘Roe v. Wade' per quasi 50 anni ha costituito la base giurisprudenziale per garantire negli Usa il diritto all'aborto a livello nazionale. La decisione sul caso ‘Dobbs v. Jackson Women’s Health' era la più attesa di questa sessione della Corte, ed è stata preceduta da manifestazioni di protesta, dopo che a maggio una bozza della decisione, che anticipava l'esito di oggi, era stata pubblicata dai media, in una fuga di notizie senza precedenti nella storia della Corte. I giudici hanno esaminato, e poi confermato, una legge del Mississippi che intende abolire quasi ogni forma di interruzione di gravidanza dopo 15 settimane di gestazione.

A fare ricorso era stata l'unica clinica rimasta nello Stato ad offrire l'aborto. "L'aborto presenta una profonda questione morale. La costituzione non proibisce ai cittadini di ciascuno stato di regolare o proibire l'aborto", scrivono i giudici. Su 50 Stati, 26 (tra cui Texas e Oklahoma) hanno leggi più restrittive in materia. Nove hanno dei limiti sull'aborto che precedono la sentenza ‘Roe v. Wade', e che non sono ancora stati applicati, ma che ora potrebbero diventare effettivi, mentre 13 hanno dei cosiddetti ‘divieti dormienti' che dovrebbero entrare immediatamente in vigore.

L'ex presidente Usa Barack Obama ha attaccato la Corte Suprema, accusandola di aver "attaccato le libertà fondamentali di milioni di americani" con la sua decisione.

Gli effetti della decisione della Corte sull'aborto

Subito dopo la pubblicazione della sentenza sono arrivate le ricadute sulle decisioni dei singoli Stati. Il Missouri è il primo a vietare l'aborto, tranne che per le emergenze sanitarie. Il governatore repubblicano, Mike Parson, ha infatti firmato la legge che dispone il divieto di aborto elettivo nello Stato. "Nulla nel testo, nella storia o nella tradizione della Costituzione degli Stati Uniti ha dato ai giudici federali non eletti l'autorità di regolare l'aborto", ha aggiunto il governatore. "Questo è un giorno monumentale per la santità della vita", ha detto il ministro della Giustizia dello Stato, Eric Schmitt.

In Texas l'aborto è illegale con effetto immediato. Lo ha annunciato il procuratore generale del Texas, Ken Paxton, sottolineando che chi le strutture che offrono le interruzioni di gravidanza possono essere considerate da "responsabili penalmente a partire da oggi". 

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