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Covid 19

Sull’isola di Skye, in Scozia, il Coronavirus fa strage di anziani in una casa di cura

La polizia scozzese ha aperto un’indagine sulla morte per Coronavirus di tre anziane ospiti della casa di cura Home Farm sull’isola di Skye. Qui, su 40 ospiti, 10 sono morti a causa dell’infezione e tutti gli altri sono sono risultati positivi al test. Solo in 7 sono stati risparmiati dal nuovo virus. Ira dei parenti delle vittime: “Il governo ha fallito con i nostri anziani”.
A cura di Ida Artiaco
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Sull'isola di Skye, abitata da 9.323 anime e collegata alla costa nord-ovest della Scozia da un ponte, è scoppiato uno scandalo Coronavirus, che ha fatto una vera e propria strage tra gli anziani della casa di cura Home Farm. Qui, infatti, più di un quarto dei 40 ospiti, tutti affetti da demenza, è morto dopo essere stato contagiato dal nuovo virus, e il resto è risultato positivo al test, nonostante l'amministrazione locale abbia fatto di tutto per tenere l'infezione lontana. Solo sette di loro sono stati risparmiati dallo tsunami di Covid-19. Proprio come nel resto d'Europa ed anche negli Stati Uniti, le Rsa sono state tra i maggiori focolai dell'epidemia, andando a colpire i soggetti più vulnerabili. Solo in Gran Bretagna sono oltre 14mila le vittime del Coronavirus in strutture del genere, gettando più di un'ombra sulla gestione della crisi da parte del premier Boris Johnson. Nelle case di cura della HC-One, che possiede anche Home Farm, sono scoppiati casi di Covid in due terzi delle sue 328 strutture, per un totale di quattro impiegati e 934 residenti deceduti.

"Stavamo assistendo a immagini orrende che arrivavano dalla Spagna e dall'Italia, quindi molta attenzione è stata prestata al mantenimento e alla protezione del Servizio sanitario nazionale", ha affermato il dott. Donald Macaskill, amministratore delegato di Scottish Care, che rappresenta le case di cura in Scozia. "Così a a quest'ultimo è stata data la priorità a spese dell'assistenza sociale". Alla Home Farm i dipendenti non riescono a capire da dove sia arrivato il virus, anche se all'inizio dell'emergenza avevano mostrato preoccupazione circa l'arrivo di nuovo ospiti, che sono stati sistemati nei pochi letti lasciati vuoti, alcuni dagli ospedali altri dalle loro abitazioni. Una situazione difficile, che ha provocato l'ira dei familiari delle vittime. "Le persone nelle case di cura non hanno la stessa voce che abbiano noi che siamo all'esterno", ha detto John Gordon, un membro del consiglio locale di Skye, il cui padre, di 83 anni, è uno dei 10 residenti della Home Farm morti. "Il governo ha fallito con i nostri anziani", ha aggiunto parlando al New York Times.

I dipendenti hanno denunciato condizioni di lavoro non a norma, con l'amministrazione che ha chiesto loro all'inizio dell'epidemia di utilizzare dispositivi di protezione personale solo accanto a pazienti con sintomi. Per di più, quando si sono lamentati del rischio di trasmissione e si sono persino offerti di trasferirsi temporaneamente nella struttura per evitare di essere veicolo del virus, la direzione ha affermato che i letti dovevano essere riempiti con clienti paganti. Quando i primi ospiti hanno cominciato a manifestare tosse e febbre alta era il 27 aprile. Di lì a pochi giorni sarebbe scoppiato lo scandalo: 28 residenti sono stati infettati, insieme a 26 dei 52 membri del personale. Dieci di loro sono morti. La polizia ha aperto ora anche un'inchiesta sul decesso di tre anziane di 84, 86 e 88 anni, dopo che l'Ispettorato delle cure ha sollevato serie preoccupazioni riguardo alle cure offerte nella casa. "Riconosciamo che sono necessari miglioramenti nella Home Farm e quindi ci scusiamo con i nostri residenti, le loro famiglie e la comunità locale", ha affermato un portavoce della HC-One, ma ormai la strage è fatta.

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