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Strage di poliziotti a Parigi, ora si indaga per terrorismo

“Ho comprato il coltello”, ha scritto in un sms inviato alla moglie Michael Harpon poco prima di prendere servizio mercoledì.  “Soltanto Dio ti giudicherà”, è stata la risposta della donna. Da questo scambio di messaggi tra i due l’inchiesta sulla strage di agenti di polizia a Parigi è stata affidata alla Procura antiterrorismo.
A cura di Davide Falcioni
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Svolta nelle indagini sull'omicidio di tre agenti di polizia e una funzionaria della questura di Parigi. Michael Harpon, l'impiegato amministrativo che due giorni fa ha seminato il terrore utilizzando un coltello da cucina con la lama in ceramica, avrebbe subito un rapido e importante processo di radicalizzazione negli ultimi tempi tale che le indagini sono passate alla Procura Antiterrorismo. Determinanti sono stati alcuni scambi di sms tra l'uomo e la moglie: "Ho comprato il coltello", ha scritto Harpon poco prima di prendere servizio mercoledì.  "Soltanto Dio ti giudicherà", è stata la risposta della moglie, anche lei posta in stato di fermo e più volte interrogata. L'ipotesi che la strage di poliziotti sia stata compita da un "folle", cioè da un uomo con dei seri disturbi psichici, sembra essere stata esclusa a favore della tesi terroristica, ipotesi che ha fatto ripiombare Parigi nel suo incubo peggiore.

La moglie di Michael Harpon, di origine araba, è tuttora in stato di fermo. Il messaggio inviatole dal marito la avvertiva di aver acquistato il coltello in ceramica – così da poter superare i controlli al metal detector – e la inchioderebbe a importanti responsabilità. La sua risposta infatti dimostrerebbe che era al corrente dei piani del consorte, poi ucciso a sua volta nell’attacco. La donna, che abitava a Gonesse, nella periferia nord di Parigi, insieme al marito e al figlio piccolo, è musulmana ed è sorda, come lo era il killer. Risale a un anno e mezzo fa la conversione dell’uomo, che al lavoro – dicono le testimonianze – non aveva fatto trapelare nulla di quanto lo agitasse.

Anche nella perquisizione domestica non sono emersi chiari segni di radicalizzazione: è stato invece il racconto della donna, secondo la quale il marito la notte prima della strage aveva avuto "visioni" e "sentito voci", a far emergere il profilo di una personalità sospetta, molto più di quanto descritto da qualche collega, cioè che l'uomo era un personaggio introverso, che spesso "non veniva preso sul serio". La moglie ha aggiunto che i superiori "non lo consideravano". A cambiare il corso delle indagini e determinare l'apertura di un'inchiesta per terrorismo e associazione terroristica sono stati gli sms con la moglie, e la testimonianza di alcuni vicini, anch’essi poliziotti, che vivevano nel palazzo, un edificio con case destinate ai membri delle forze dell’ordine. Secondo il racconto, infatti, in almeno un'occasione Michael Harpon si è svegliato nel cuore della notte gridando "Allah Akbar", svegliando tutti. Segnali che sono stati sottovalutati ma che oggi, alla luce di quanto accaduto, vengono letti con occhi molto diversi.

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