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Sonnambula a 3 anni, Angelina si alza nella notte ma ci sono -15 gradi e muore assiderata

La terribile scoperta è avvenuta solo diverse ore dopo, al mattino seguente, quando la mamma è andata a svegliarla e non l’ha trovata a letto. La piccola Angelina era a terra davanti all’ingresso della casa di Satka, cittadina russa nell’area dei Monti Urali. Sul caso la polizia russa ha avviato una indagine penale ipotizzando il reato di omicidio per negligenza nei confronti della madre.
A cura di Antonio Palma
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Tragedia in Russia dove una bambina di soli tre anni affetta da sonnambulismo è morta assiderata dopo essersi svegliata in piena notte e aver vagato fuori dalla sua stanza mentre fuori gelava tutto e vi era una temperatura di circa -15 gradi. La terribile scoperta è avvenuta solo diverse ore dopo, al mattino seguente, quando la mamma è andata a svegliarla e non l’ha trovata a letto. La piccola Angelina era a terra in uno dei corridoi della casa non riscaldati a Satka, cittadina situata nell'Oblast' di Čeljabinsk, nell'area dei Monti Urali.

“Ho messo a letto Angelina e si è addormentata prima di mezzanotte. Io e mio marito abbiamo guardato un po' di TV e poi siamo andati a letto anche noi. Quando ci siamo svegliati la mattina dopo, non l'abbiamo trovata nel suo letto. L'abbiamo cercata e l’abbiamo trovata all'ingresso. Era sdraiata sul pavimento” ha ricostruito alla polizia locale, la madre della bimba, la 23enne Svetlana Kuleshova. Secondo i genitori, Angelina era incline al sonnambulismo e spesso dovevano riportarla a letto ma la notte della tragedia, il 4 dicembre scorso, nessuno di loro l'ha notata mentre lasciava la sua stanza. La madre dice che lei e suo marito non hanno sentito alcun rumore. La madre crede che la bimba abbia camminato nel sonno nel corridoio, una zona della casa che non è riscaldata e non riuscendo più a tornare indietro sia morta per ipotermia.

Sul caso la polizia russa ha avviato una indagine penale ipotizzando il reato di omicidio per negligenza nei confronti della madre, che rischia fino a due anni di carcere se condannata. Per gli inquirenti la donna non avrebbe raccontato tutta la verità. In attesa di tutti gli accertamenti l’altro figlio della donna è stato allontanato da casa e affidati ai servizi sociali

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