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Santone ordina l’astinenza da cibo, 112 morti ma da autopsie emerge macabro sospetto: organi mancanti

Gli esami post mortem sulle vittime del predicatore keniano hanno fatto emergere un sospetto ancora più terribile, quello del traffico di organi. Nei corpi riesumati dalle fosse comuni è stata rilevata la mancanza di organi.
A cura di Antonio Palma
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Secondo l'accusa, avrebbe convinto i suoi seguaci a non mangiare per giorni e giorni "per poter vedere Gesù in paradiso", un invito all'astinenza dal cibo seguito alla lettera dai suoi seguaci  che si sono letteralmente lasciati morire di fame per andare in paradiso ma ora dall'autopsia sui 112 cadaveri della cosiddetta "setta del digiuno" di Shakaola, nel Kenya orientale, emerge un sospetto ancora più terribile, quello del traffico di organi.

Gli esami post mortem sulle vittime del predicatore Paul Mackenzie Nthenge, infatti, hanno rivelato la mancanza di organi dai corpi riesumati dalle tombe. Un particolare che potrebbe aggravare ulteriormente la già difficile posizione del santone, già arrestato dalla polizia locale e accusato di omicidio e terrorismo. L'uomo è stato individuato come leader di un gruppo religioso legato a oltre un centinaio di morti trovati in fosse comuni in una vasta terra nella foresta di Shakahola nella contea di Kilifi. L'uomo avrebbe incoraggiato i suoi seguaci a morire di fame per ottenere la salvezza eterna.

Paul Mackenzie Nthenge
Paul Mackenzie Nthenge

Come ha spiegato il ministero dell'Interno keniota, le autopsie erano state disposte per determinare la causa della morte e consegnare così finalmente i corpi alle famiglie dei defunti ma gli esami hanno portato a galla una realtà ancora più agghiacciante. "I risultati  delle autopsie hanno stabilito la mancanza di organi in alcuni dei corpi delle vittime finora riesumati", ha dichiarato l'ispettore capo Martin Munene. Il sospetto è che dietro i decessi ci possa essere anche un traffico di organi.

Siamo però solo alle prime riesumazioni e nei prossimi giorni si procederà all'analisi di altri corpi. "Si ritiene che il commercio di organi umani sia una rete ben coordinata che coinvolge diversi attori" ha precisato Munene, aggiungendo: "Si sospetta che altri corpi possano essere ancora sepolti nel vasto terreno che copre più di mille acri". Le ricerche di altre fosse comuni nella foresta di Shakaola quindi procedono. Gli investigatori ritengono che nel terreno di proprietà del predicatore ci siano almeno altre 50 fosse comuni. Secondo la Croce rossa, 360 seguaci della setta risultano tuttora dispersi. Tra di loro ci sarebbero 200 minori.

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