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Resti umani dentro 45 sacchi in un dirupo in Messico: sono dei dipendenti di un call center scomparsi

I risultati delle analisi hanno confermato il tragico sospetto: i resti umani trovati una settimana fa nei pressi della città di Guadalajara, nello stato di Jalisco (Messico), appartengono ai sette giovani scomparsi, forse uccisi perché a conoscenza di attività illecite.
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Rinvenimento dei sacchi contenenti resti umani. Zapopan, stato di Jalisco (Messico). Foto tratta da Twitter
Rinvenimento dei sacchi contenenti resti umani. Zapopan, stato di Jalisco (Messico). Foto tratta da Twitter

È stato parzialmente svelato il mistero dei 45 sacchi contenenti resti umani trovati la scorsa settimana nello stato di Jalisco, in Messico.

Le analisi svolte hanno infatti confermato che i resti appartengono ai giovani dipendenti di un call center clandestino, scomparsi verso la fine di maggio.

Restano ancora molte domande in sospeso: come mai siano stati uccisi e da chi. Al momento non è chiaro nemmeno se i cadaveri ritrovati a pezzi siano di tutti e sette i lavoratori scomparsi o se manchi ancora qualcuno all’appello.

La ricerca dei giovani, tutti intorno ai 30 anni d’età, andava avanti ormai da giorni: secondo le ricostruzioni dei familiari, infatti, la scomparsa risalirebbe intorno al 20 maggio. Da quel momento, dei sette dipendenti di un call center di Zapopan, città nelle vicinanze di Guadalajara, non si avevano più notizie.

Rinvenimento dei sacchi contenenti resti umani. Zapopan, stato di Jalisco (Messico). Foto tratta da Twitter
Rinvenimento dei sacchi contenenti resti umani. Zapopan, stato di Jalisco (Messico). Foto tratta da Twitter

Il 31 maggio la Procura aveva annunciato su Twitter il ritrovamento dei 45 sacchi dal macabro contenuto, rinvenuti sul fondo di un dirupo che prende il nome di Mirador del Bosque.

Dopo meno di una settimana, è arrivata la certezza: ”Le prove confermano che corrispondono ai giovani che lavoravano in un call center a Zapopan e sono stati denunciati come dispersi”, hanno annunciato le autorità in seguito agli esiti degli esami svolti dal Jalisco Institute of Forensic Sciences (IJCF).

L’Istituto ha ora chiesto la collaborazione dei parenti dei dispersi per cercare di identificare le vittime.

Resta ufficialmente sconosciuto il motivo del rapimento e della brutale uccisione dei giovani, ma secondo le prime ricostruzioni potrebbe essere legato alle attività illecite che venivano portate avanti sul posto di lavoro.

La pista che gli investigatori stanno seguendo descrive il call center come la base operativa di frodi telefoniche e truffe immobiliari.

Poche settimane fa, infatti, la Procura aveva smantellato un’organizzazione, probabilmente legata al Cartello Jalisco Nueva Generación, che tramite dei call center clandestini aveva truffato un elevato numero di anziani statunitensi, proponendo loro la vendita di inesistenti appartamenti in Messico.

Rinvenimento dei sacchi contenenti resti umani. Zapopan, stato di Jalisco (Messico). Foto tratta da Twitter
Rinvenimento dei sacchi contenenti resti umani. Zapopan, stato di Jalisco (Messico). Foto tratta da Twitter

Il terribile sospetto che si affaccia in queste ore è che i giovani dipendenti, coinvolti nella frode, possano essere stati fatti sparire per eliminare ogni possibile testimone delle attività illecite.

Quella delle sparizioni, in Messico, rappresenta una questione irrisolta e dall’enorme portata: il ministero degli Interni messicano detiene un registro che viene periodicamente aggiornato con il numero delle persone scomparse. Nel 2022 la cifra raggiunta, confermata dai dati Onu, superava i 100mila individui; di questi, un quarto erano donne e quasi la metà era minorenne, al momento della scomparsa.

Secondo l’ultimo rapporto di Amnesty International, in Messico sono quasi 10mila le persone sparite nel nulla solo tra il 2021 e il 2022.

Lo stato di Jalisco, inoltre, detiene il record negativo: con oltre 15mila persone dal 1962, è lo stato con il più alto numero di sparizioni irrisolte nel Paese.

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