Repubblica Ceca, unico paese che ha chiesto aiuto a Taiwan per lotta al Coronavirus e ha vinto
Con poco più di settemila casi confermati di coronavirus e appena 210 decessi su una popolazione di circa 11 milioni di abitanti, la Repubblica Ceca sicuramente è tra i Paesi che possono dire di essere riusciti a contenere la diffusione dell’epidemia sul proprio territorio nonostante la vicinanza con Stati in cui si registrano migliaia di casi e morti. Anche per questo già da diversi giorni nel Paese è cominciata la cosiddetta fase due con le prime riaperture e il governo ha già preannunciato di non voler prolungare oltre il 30 aprile lo stato di emergenza proclamato nel marzo scorso anche se il piano di riapertura sarà molto graduale e proseguirà almeno fino all’inizio di giugno quando nelle intenzioni si potrà tornare a una sorta di normalità. Un successo frutto di decisioni mirate, drastiche e tempestive che hanno preceduto di gran lunga quelle di altri Paesi europei tra cui quella di chiedere aiuto a Taiwan, uno dei Paesi che per primo ha affrontato la battaglia sconfiggendo il coronavirus con scuole e negozi aperti.
Il due aprile scorso, infatti, Taiwan e Repubblica Ceca hanno stretto un accordo di partnership per contenere l'epidemia di coronavirus che prevede di unire i propri sforzi in vari settori come ad esempio quello dello sviluppo e della produzione di test rapidi e di un possibile vaccino ma che include anche e soprattutto lo scambio di forniture e attrezzature mediche e di pratiche e tecnologie di controllo del contagio in cui Taiwan ha mostrato di essere all’avanguardia. A Taiwan infatti è scattata una verifica a tappeto su tutti i contatti dei contagiati mentre i positivi sono stati sottoposti a una quarantena in strutture ospedaliere. Per fare tutto questo però è stato fondamentale mettere in campo tutte le tecnologie di tracciamento che hanno incrociato i numeri su viaggi all’estero, spostamenti interni e situazione sanitaria dei singoli.
Una tecnica così apprezzata dai cechi che già alla fine di marzo il governo aveva chiesto una collaborazione attiva anti-coronavirus a Taiwan. Anche in base a quei consigli il governo ceco ha preso le prime misure di contenimento già a marzo ad esempio imponendo le mascherine obbligatorie per tutti anche se in quel momento ve ne erano poche. Lo stato di emergenza è stato proclamato la prima volta in Repubblica Ceca lo scorso 13 marzo per un periodo di 30 giorno, poi esteso dal parlamento fino al 30 aprile. Nel Paese si fanno i tamponi a tutti quelli che sono entrati in contatto con una persona positiva al virus e son iniziati già i testi sierologici capire la diffusione dell’epidemia.