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Guerra in Ucraina

Referenum Ucraina, Lavrov offre “piena protezione” ai territori annessi. Torna la minaccia nucleare

Il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato che le regioni ucraine in cui si stanno svolgendo i referendum per l’annessione alla Federazione Russa beneficeranno della “piena protezione” da parte di Mosca.
A cura di Davide Falcioni
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Il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato che le regioni ucraine in cui si stanno svolgendo i referendum per l'annessione alla Federazione Russa beneficeranno della "piena protezione" da parte di Mosca in caso di esito positivo del voto.

Il capo della diplomazia russa l'ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa organizzata a New York dopo il suo discorso all'Assemblea Generale dell'ONU, ribadendo che quei territori verranno difesi da ogni tentativo di riconquista da parte dell'Ucraina.

Mosca ha descritto i referendum nelle autoproclamate repubbliche di Lugansk e di Donetsk e nelle regioni di Zaporizhzhia e di Kherson un passaggio importante per l'autodeterminazione dei cittadini che vi risiedono, ma l'Ucraina e la quasi totalità della comunità internazionale considerano quella consultazione una farsa orchestrata dal Cremlino con un esito scontato.

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"A seguito di quei referendum, la Russia ovviamente rispetterà l'espressione della volontà di quei cittadini che per molti lunghi anni hanno subito gli abusi del regime neonazista ucraino", ha detto Lavrov ai giornalisti. Quando gli è stato chiesto se la Russia avrebbe valutato l'impiego di armi nucleari per difendere le regioni annesse, il ministro ha affermato che tutto il territorio russo "è sotto la piena protezione dello Stato". "Tutte le leggi, le dottrine, i concetti e le strategie della Federazione Russa si applicano a tutto il suo territorio", ha affermato, riferendosi anche specificamente alla dottrina russa sull'uso delle armi nucleari.

L'avvertimento del capo della diplomazia russa segue quello altrettanto esplicito dell'ex presidente Dmitry Medvedev, alleato di Vladimir Putin, secondo cui qualsiasi arma nell'arsenale di Mosca, comprese le armi nucleari strategiche, potrebbe essere utilizzata per difendere i territori incorporati in Russia. Putin aveva anche promesso in precedenza di utilizzare "tutti i mezzi a nostra disposizione", comprese le armi nucleari, per proteggere il Paese se la sua integrità territoriale fosse stata minacciata.

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