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“Putin mi ha promesso che non ucciderà Zelensky”, racconta l’ex premier israeliano

“Gli ho chiesto cosa sarebbe successo, se avesse intenzione di uccidere Zelensky. ‘Non ucciderò Zelensky’, mi ha risposto Putin”: è il racconto dell’ex premier israeliano, unico leader occidentale ad aver incontrato il presidente russo faccia a faccia durante la guerra.
A cura di Annalisa Girardi
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Allo scoppio della guerra in Ucraina, per alcuni mesi a fare da mediatore ci aveva provato l'ex primo ministro israeliano, Naftali Bennet. Che ora ha raccontato in un'intervista di essersi fatto promettere una cosa cosa da Vladimir Putin: che non avrebbe cercato di uccidere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Gli ho chiesto cosa sarebbe successo, se avesse intenzione di uccidere Zelensky. Lui ha detto che non lo avrebbe fatto. Gli ho domandato se mi stesse dando la sua parola, che non avrebbe ucciso Zelensky. ‘Non ucciderò Zelensky', mi ha risposto Putin", ha detto Bennet nella lunga intervista.

In cui ha anche raccontato di aver riferito tutto a Zelensky: "L'ho telefonato e gli ho detto che Putin non lo avrebbe ucciso. Mi ha chiesto se ne fossi stato certo e gli ho risposto che ne ero sicuro al 100%". L'ex premier israeliano è stato l'unico leader occidentale ad aver incontrato il presidente russo durante la guerra. Si era recato a Mosca lo scorso marzo.

Intanto, in un'intervista rilasciata al quotidiano Bild am Sonntag, il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto di non essere mai stato minacciato da Putin: "Putin non ha minacciato né me né la Germania. Durante le nostre conversazioni telefoniche, le nostre posizioni molto diverse sulla guerra in Ucraina sono molto chiare. La Russia è l'unica responsabile della guerra. La Russia ha invaso il Paese confinante per impossessarsi di parti dell'Ucraina o dell'intero Paese", ha detto, sottolineando di aver messo in chiaro a Putin da che parte sta l'Europa.

"Non possiamo accettarlo, perché viola la pace europea. Per questo sosteniamo l'Ucraina dal punto di vista finanziario, umanitario e anche con le armi", ha aggiunto Scholz.

Ma, a proposito delle armi inviate a Kiev, ha anche spiegato che Zelensky stesso gli ha promesso che le forniture militari dell'Occidente non verranno utilizzate per colpire il territorio russo. "Su questo c'è un accordo", ha detto. La Germania ha recentemente deciso di fornire i carri armati Leopard all'Ucraina, mentre gli Stati Uniti manderanno missili a lungo raggio. Lo stesso Pentagono aveva spiegato che i missili forniti possono raggiungere un obiettivo anche a 150 chilometri di distanza, dunque dietro la linea del fronte russo. "Insieme con i nostri alleati, li forniamo all'Ucraina affinché possa difendersi, con loro, a cominciare dagli Stati Uniti, abbiamo valutato attentamente ogni consegna di armi. È un approccio comune che evita un'escalation della guerra", ha assicurato Scholz.

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